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Saman Abbas, il cugino prova a "cavarsela" così: "Non c'entro nulla", le indiscrezioni dall'interrogatorio

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"Non c'entro nulla con la sua scomparsa": così si è difeso Ikram Ijaz, il cugino di Saman Abbas, la 18enne di origine pakistana scomparsa ormai da settimane da Novellara, in Reggio Emilia, dove viveva con i genitori e il fratello. L'ipotesi degli inquirenti è che sia stata uccisa dai suoi familiari, uno zio e due cugini, dopo essersi opposta a un matrimonio combinato. Il ragazzo è stato prima arrestato in Francia e poi estradato in Italia con l'accusa del concorso nell'omicidio della ragazza. 

 

 

 

Durante l'interrogatorio di garanzia Ikram si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha comunque rilasciato delle dichiarazioni spontanee. "Ha dichiarato di non aver nulla a che vedere con la sparizione della ragazza. Ha manifestato l'intenzione di rendere dichiarazioni più approfondite al pm nei prossimi giorni - ha detto il suo avvocato Domenico Noris Bucchi -. Ha difficoltà a parlare l'italiano, ogni incontro deve essere supportato dall'interprete. Abbiamo bisogno di un pò più di tempo".

 

 

 

Il difensore ha rivelato anche che il cugino di Saman si sarebbe detto favorevole a spiegare i propri movimenti, sia negli ultimi giorni che nel periodo del suo allontanamento dal territorio nazionale. Nei giorni scorsi, infatti, Ikram aveva dichiarato di essere pronto a collaborare per aiutare gli investigatori a trovare il corpo della giovane uccisa. Per quanto riguarda le dinamiche dell'omicidio, invece, l'ipotesi degli inquirenti è che i genitori della giovane abbiano voluto punirla per l'opposizione alle nozze combinate e per via del suo allontanamento dai precetti dell'Islam. E così si sarebbero affidati allo zio della ragazza che poi, insieme a due cugini, l'avrebbe ammazzata materialmente.

 

 

 

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