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Immigrato nigeriano stupra una donna in una mensa scolastica a Roma: cosa lo ha incastrato, due mesi dopo

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Violenza sessuale in una mensa a scuola. Il caso che aveva sconvolto Roma è finalmente all'epilogo: a due mesi dai fatti accaduti lo scorso 11 maggio in una scuola privata al Torrino, è finito in carcere il responsabile, un 27enne nigeriano che si era introdotto nell'istituto e aveva aggredito una addetta alla mensa. A incastrarlo una impronta lasciata su una bottiglia di liquore abbandonata in un capannone nell'area boschiva che circonda l'istituto privato "Santa Chiara", secondo quanto riporta il Tempo. 

 

 

 

 

 


Da settimane i poliziotti sospettavano dell'uomo e i risultati degli esami della scientifica hanno confermato la pista. L'immigrato viveva da tempo in Italia, dove svolgeva lavoretti in zona per vivere e spesso bivaccava nei boschi circostanti. Scalzo e vestito di stracci, lo scorso maggio il nigeriano si era introdotto di soppiatto nella scuola da un'entrata secondaria sul retro dell'edificio.

 

 

 

 

 

 

Armato di coltello sottratto dalla cucina della stessa mensa, aveva aggredito la dipendente puntandoglielo alla gola e minacciandola di morte, per poi spingerla in uno sgabuzzino e abusando di lei. Dopo la violenza, l'ha rapinata dei pochi contanti che aveva con sé ed è fuggito. Il nigeriano ha fatto perdere le sue tracce nel bosco ma gli inquirenti hanno ben presto focalizzato le ricerche proprio nel capannone, ritrovo abituale di molti sbandati del posto.

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