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Immigrazione, marocchino uccise un italiano perché "era felice"? La richiesta del legale e l'ira della Lega

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La Lega passa all'azione. Il partito di Matteo Salvini ha chiesto nuovamente di firmare il referendum per "fermare questa giustizia". L'ultima vergogna? La riduzione della pena a Said Machaouat, il marocchino che nel febbraio del 2019 accoltellò Stefano Leo. L'uomo voleva uccidere un italiano "a caso" e ha scelto proprio il 34enne torinese, perché "era troppo felice". Una vera beffa. A maggior ragione se si considera che ora, l'omicida condannato in primo grado a 30 anni di carcere, potrebbe ricevere uno sconto di pena.

Lo aveva già ammesso a Libero il suo legale, Basilio Foti:  "Sono sicuro che in appello verrà ridotta la pena. Hanno mortificato un atto ragionevolmente favorevole all'imputato, ovvero il fatto che si sia costituito e abbia confessato". Se infatti prima i giudici avevano ritenuto che Said fosse "in grado di intendere e volere", ora l'avvocato punta "al vizio parziale di mente". Una notizia che ha mandato su tutte le furie il Carroccio, sempre più convinto di riformare questa malagiustizia. "Si presentava con aria felice. E io non sopportavo il suo sorriso. E poi, era un italiano", disse all'epoca, il 23 febbraio 2019, il reo confesso.

Nonostante la lucidità con cui pronunciò queste parole. Foti ne è certo: il disturbo del killer "sarebbe tale da determinare un vizio parziale di mente con alterazione significativa della capacità di intendere e di volere. La perizia psichiatrica, indipendentemente dalle sue conclusioni, è l'occasione per comprendere quali siano stati i meccanismi mentali che hanno generato il progetto omicida".

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