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Immigrati, la sanatoria truccata: l'emendamento del Pd per farci invadere

Alessandro Gonzato
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La sostanza è che la sinistra, a due mesi dal voto e con Lampedusa che trabocca di richiedenti asilo, ha approvato una norma che regolarizza parte dell'immigrazione clandestina. La forma, che poco differisce dalla sostanza, è che il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, sostenuta da Pd e compagni, ha fatto passare alla Camera un articolo che rende più facile l'iter per estinguere i procedimenti penali e amministrativi per immigrazione clandestina a carico dello straniero entrato in Italia irregolarmente e che poi ha trovato un lavoro.

Questo il tecnicismo contro cui, vanamente, si è schierato il centrodestra: di fatto vengono dimezzati i termini per il rilascio del nulla osta al lavoratore subordinato da parte dello sportello unico immigrazione perla parte di stranieri ammessi in Italia nel 2022 e nel 2023, e si introduce il principio del silenzio-assenso sulla verifica dei requisiti. Le "semplificazioni", in aggiunta, sono estese anche agli stranieri che sono qui da prima del 1° maggio di quest'anno per i quali sia stata inoltrata domanda per il nulla osta al lavoro subordinato sui flussi 2021.

 

 

CAOS IN AULA La sintesi politica è che Enrico Letta e compagni sono disperati e, per cercare di recuperare consensi tra l'elettorato più a sinistra, le provano tutte: saltati la regolarizzazione della cannabis e lo ius scholae, ecco che sono riusciti a piantare in extremis una bandierina. In aula è scoppiato il caos. Fratelli d'Italia ha gridato alla «sanatoria mascherata» e ha cercato di opporsi presentando, tramite il deputato Riccardo Zucconi, un emendamento soppressivo appoggiato da Lega, Forza Italia e gli altri partiti della coalizione, ma la Camera lo ha respinto. «Fratelli d'Italia - ha tuonato Zucconi, - ritiene poco dignitoso che uno Stato debba ricorrere all'estinzione di reati per giustificare il tentativo di risolvere il problema della mancanza di manodopera senza affrontare il problema degli stipendi troppo bassi. È l'ennesima conferma che la sinistra pensa unicamente a tutelare gli immigrati irregolari piuttosto che gli italiani vessati da una crisi senza precedenti».

Durissimo anche il collega leghista Flavio Di Muro: «Il Pd, senza vergogna, col terrore delle urne, cerca di aggrapparsi a tutto quello che trova pur di mantenersi a galla. Dal 2019 a oggigli sbarchi sono decuplicati nella più totale indifferenza del ministro Lamorgese. Le città ormai sono ostaggio di bande di minori stranieri». Anche Igor Iezzi, capogruppo della Lega in commissione Affari Costituzionali, ha parlato di «sanatoria mascherata per i clandestini grazie alla manina della Lamorgese che ha fatto inserire la norma nel Decreto Semplificazioni».

 

 

C'è stata anche una polemica nella polemica perché la sinistra ha risposto che la norma proveniva dal Consiglio dei ministri e aveva ricevuto l'ok anche del leghista Massimo Garavaglia, titolare del Turismo, per sopperire alla mancanza di lavoratori stagionali. «Non è vero - ha puntualizzato Garavaglia, - che quella norma l'ho richiesta io».

Tutto ciò mentre a Lampedusa continuano ad arrivare imbarcazioni colme di migranti. «La situazione è inaccettabile ha detto il segretario generale Fsp Polizia di Stato Valter Mazzetti-, un vero esodo. La politica compie scelte a cui però non fa conseguire atti concreti. Ne fanno le spese gli operatori delle forze dell'ordine che lavorano per tentare di mantenere in equilibrio situazioni precarie ed esplosive. Lo avremmo voluto dire al ministro nell'incontro che però è saltato».

 

 

CAMBIO DI ROTTA - Da segnalare infine che il Partito democratico non ha votato il rinnovo del sostegno dell'Italia alla Guardia costiera libica. Le commissioni Esteri e Difesa della Camera si sono riunite per il voto finale sul dl Missioni internazionali, e il Pd- come detto- non ha votato il punto riguardante le operazioni italiane nel Paese nordafricano, quello in cui si stabilisce la partecipazione del personale della Guardia di finanza alla missione bilaterale di assistenza alle Istituzioni libiche preposte al controllo dei confini marittimi. In questo modo di fatto indebolendo i controlli sui barconi che partono dal Paese nordafricano in direzione dell'Italia. E anche sconfessando la linea del governo Draghi. 

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