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Piantedosi rivela: "Cosa faremo". Per le Ong si mette male

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Tolleranza zero per le Ong. Il ministro Matteo Piantedosi è chiarissimo: "Non possiamo farci carico dei migranti raccolti in mare da navi straniere che operano sistematicamente senza alcun preventivo coordinamento delle autorità". Al momento, spiega il capo del Viminale in una intervista a Il Corriere della Sera, "questi eventi rappresentano il 16% delle persone sbarcate in Italia. Ma poiché ci facciamo già carico del restante 84% dei migranti arrivati sulle nostre coste, con altri mezzi o salvati da noi, auspichiamo che la tanto sbandierata solidarietà europea si realizzi. E non solo attraverso i ricollocamenti, peraltro finora sostanzialmente falliti, ma anche accettando di farsi carico dell’accoglienza di quella minima parte che sostanzialmente mette piede per la prima volta in quegli stessi Paesi europei ai quali appartengono le navi che li raccolgono in acque internazionali". Quindi, prosegue Piantedosi, "non derogheremo mai ai nostri doveri di salvataggio delle persone in mare, ma crediamo sia arrivato il momento che la solidarietà europea diventi finalmente concreta".

 "Il ministro Piantedosi continua a ripetere che opereremmo 'sistematicamente senza alcun preventivo coordinamento delle autorità'. È una bugia. È completamente falso e il ministro lo sa: da sempre comunichiamo alle autorità qualsiasi attività svolgiamo in mare, preventivamente e in ogni fase successiva del soccorso, come prescrivono le norme internazionali che applichiamo in maniera pedissequa", replica Alessandro Porto ,presidente di Sos Mediterranee Italia: "E i soccorsi dei giorni scorsi non fanno eccezione".  

A bordo della Ocean Viking in questo momento ci sono 234 naufraghi: viaggiavano su sei imbarcazioni nel Mediterraneo centrale soccorse tra il 22 e il 26 ottobre. 

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