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Ong, la Sea Watch attacca: "No al nuovo codice". Vince ancora Piantedosi

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"Non abbiamo bisogno di nuove linee guida per le navi di soccorso": la Sea Watch critica a pertamente il piano d'azione sull'immigrazione presentato dalla Commissione europea. Secondo la Ong tedesca, infatti, ciò che serve in questo momento sarebbe altro: "Abbiamo bisogno che gli Stati dell'Ue si conformino al diritto marittimo internazionale esistente e ai diritti umani”.

Le nuove linee guida contestate sono state esposte ieri dalla commissaria europea Yilva Johansson a margine della presentazione del piano d'azione. A far arrabbiare la Ong sono state proprio le sue dichiarazioni. La commissaria, infatti, ha fatto sapere che l'Unione europea prenderà in esame la possibilità di un codice per le Ong, qualcosa che riesca a regolamentare il loro operato.

La Sea Watch non si è limitata a criticare il piano europeo, ma ha anche fissato dei paletti. Lo ha fatto su Twitter, dove ha scritto: "Invece che creare un nuovo quadro normativo per le Ong, l'Europa potrebbe adempiere al proprio dovere di soccorso, avviare un programma Sar guidato e finanziato dagli Stati, smettere di criminalizzare i migranti e le Ong e creare percorsi sicuri e legali verso l'Europa”. In poche parole, quindi, la Ong non solo chiede di eliminare qualsiasi tipo di ostacolo al proprio lavoro, ma anche di far partire un progetto di salvataggio in mare finanziato dai governi. 

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