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Geo Barents, "ci vediamo in tribunale": ong-magistrati, asse contro il governo

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Con l’approdo di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi il tema riguardante le Ong è stato riproposto con maggior forza anche in Europa. Sono tanti i leader che hanno deciso di inserire la questione nelle rispettive agende e che chiedono un maggior rigore per contrastare il fenomeno. “A nostro avviso l’attuale sistema di asilo è rotto e avvantaggia soprattutto i cinici trafficanti di esseri umani che approfittano della sfortuna di donne, uomini e bambini”, si legge nella lettera inviata ai presidenti di Commissione e Consiglio Ue. 

A firmarla sono stati i governi di Danimarca, Lituania, Lettonia, Estonia, Slovacchia, Grecia, Malta e Austria. Tutti paesi minori a livello politico, che però sono compatti nell’invitare la Commissione a presentare “un approccio europeo completo per tutte le rotte migratorie e tale approccio dovrebbe mirare ad affrontare i fattori di attrazione anche attraverso i necessari adeguamenti giuridici e tecnici”. Nel frattempo, guardando a casa nostra, la Ong Medici senza frontiere ha preso la decisione di rivolgersi a un tribunale per chiedere l’annullamento dei provvedimenti amministrativi per i quali alla nave Geo Barents sono stati assegnati i porti di Ancona e La Spezia. 

“Il tribunale competente valuterà la legittimità dell'assegnazione di questi porti per lo sbarco dei superstiti quando altri molto più vicini erano disponibili", è quanto sostiene Medici senza frontiere. Intanto Matteo Salvini, intervistato da Radio Capital, ha ribadito la sua linea: “Alcune Ong sono traghetti per i migranti, ma non tutte sono uguali. C'è qualcuno che lo fa per salvare vite, altri per guadagnare quattrini. Ci sono associazioni alle quali bisognerebbe erigere monumenti, altre cercano il business".

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