
Immigrazione, Hollande spiazza la sinistra: "Aiutiamoli a casa loro"

Mentre Giorgia Meloni era a colloquio con Emmanuel Macron a Palazzo Chigi per discutere della questione immigrazione, il presidente emerito della Repubblica francese, Francois Hollande, a Roma per partecipare alle esequie di Giorgio Napolitano, ha teso anche lui una mano alla nostra premier, a conferma del fatto che si sta creando un'asse Roma-Parigi: "Dobbiamo tutti aiutarci, aiutare i paesi come Spagna, Italia e Grecia, Paesi in prima linea. E questo vuol dire avere controlli più rigorosi sulle frontiere esterne dell’Ue, vuol dire creare luoghi di accoglienza ed effettuare i ricollocamenti. La Francia deve essere una forza motrice in questa direzione", motore "della politica europea", mentre "gli africani vanno aiutati a casa loro. Però gli europei devono anche capire che le difficoltà in questi continenti hanno conseguenze dirette sui fenomeni migratori, e quando la Francia lascia il Mali, il Burkina Faso e il Niger, e c’è un fenomeno terrorista che torna, dobbiamo tutti preoccuparci", osserva ancora Hollande.
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Anche con Napolitano, prosegue Francois Hollande, "avevamo parlato del problema dei flussi migratori, ma è soprattutto a partire dal 2014/15, con la crisi siriana, che c’è stato un maggior afflusso di rifugiati. All’epoca con Renzi" premier, ricorda il presidente emerito, "ci lavorai e si parlava già della revisione degli accordi di Dublino, degli hotspot e delle difficoltà di assicurare l’accoglienza e la ricollocazione. Insomma, non è una questione degli ultimi giorni ma risale a questa crisi". Allora, conclude Hollande, "siamo riusciti a lavorare insieme per far sì che l’Italia non subisse troppo il fardello dell’accoglienza e affinché ci fosse una politica di ripartizione dei migranti".
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