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Pd, truffa sui migranti: si dimette il consigliere Capolongo

Paolo Ferrari
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Non poteva mancare un politico di sinistra nella nuova indagine contro lo sfruttamento dei cittadini extracomunitari in agricoltura. Ad essere coinvolto questa volta è Celestino Capolongo, consigliere comunale del Pd a Cerignola. Il politico dem è finito nella maxi inchiesta “Farm Gosthers” condotta dalla guardia di finanza e coordinata dalla Procura di Foggia. Capolongo, secondo gli inquirenti, avrebbe fatto parte di una associazione a delinquere che si occupava da un lato di erogare contributi per false giornate lavorative in aziende agricole fittizie e dall'altro di introdurre nel territorio nazionale centinaia di extracomunitari. 

Il meccanismo era molto semplice, con quattro società “fantasma” create ad hoc che si occupavano di assumere fittiziamente braccianti agricoli e che poi percepivano i sussidi da parte dell’Inps. L’associazione, composta da una ventina di persone, fra cui diversi imprenditori ed anche un poliziotto, si sarebbe anche attivata per favorire l’immigrazione clandestina. Alcuni extracomunitari, infatti, avrebbero pagato 3mila euro a testa in cambio di false promesse di assunzione da parte di queste società inesistenti ed ottenere così il permesso di soggiorno in Italia per motivi di lavoro. Grazie all’intervento della guardia di finanza, molte di queste istanze di ingresso sono state bloccate. Capolongo avrebbe avuto un ruolo centrale in quanto funzionario dell’Inps, fornendo informazioni sempre aggiornate sull’iter per percepire le indennità previdenziali e garantire la loro immediata liquidazione. La truffa all’Inps ammonterebbe a circa 5 milioni di euro. 

 

Il suo operato, si legge nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip, sarebbe consistito in «un pronto ausilio in violazione dei doveri pubblicistici per tutte le istanze indebitamente remunerate per rapporti fittizi denunciati dal sodalizio». La liquidazione delle indennità assistenziali, prosegue il gip, sarebbe quindi avvenuta «tanto in ragione proprio del ruolo da questi ricoperto all'interno dell’Inps, con impossibilità di essere surrogato da chiunque altro, e nella piena consapevolezza del proprio apporto causale al programma del sodalizio». «Sebbene l’inchiesta non abbia nulla a che fare con l’attività politica e amministrativa», ha fatto sapere ieri il locale segretario del Pd, Daniele Dalessandro, «ho condiviso con Capolongo l’opportunità delle dimissioni per tutelare il buon nome dell'istituzione comunale, del Partito democratico e dello stesso Capolongo. Ho provveduto anche a sospenderlo dal Pd come tesserato, in attesa che la questione venga chiarita». 

Il sindaco di Cerignola, Francesco Bonito, ha espresso massima fiducia nelle istituzioni inquirenti. «I fatti contestati», ha precisato, «non riguardano comunque l’attività amministrativa, e che in ogni caso sarà in tempi brevi valutato ogni aspetto politico della vicenda», augurandosi che «l’interessato possa dimostrare la sua estraneità ai fatti». Alle ultime elezioni Capolongo aveva preso più di 300 preferenze.

 

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