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Decreto Piantedosi, blitz delle toghe: "Sbarco immediato". E decidono anche dove

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Roberto Tortora
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Dove non arrivano i decreti, sono invece i giudici a primeggiare. Già, perché il tribunale dei minori di Palermo, interpellato direttamente da Sea Watch, ha dato l’ordine di sbarco a sei bambini e ragazzini, tra cui cinque che hanno fatto la traversata del Mediterraneo. È il primo caso dall’entrata in vigore del Decreto Piantedosi. Insieme a loro, rimangono in Sicilia altre sei persone. Secondo quanto riferisce il Viminale, i migranti avrebbero dovuto navigare altri quattro giorni, prima di poter toccare terra al porto di Ravenna, ma, tra i 49 soccorsi nella notte di sabato, in molti erano già allo stremo e con troppi giorni di mare addosso.

La Sea Watch li ha recuperati alla deriva su un canotto mezzo sgonfio che non avrebbe retto molto di più e, tra i migranti, anche un bambino molto piccolo, una donna in stato avanzato di gravidanza e altre persone stremate. Per loro oltre 1400 chilometri di mare e almeno quattro giorni di navigazione. I giudici, saputo delle condizioni sanitarie urgenti dei bambini, non hanno avuto remore nel farli sbarcare immediatamente. L’unico precedente è quello della Open Arms, bloccata per 15 giorni davanti alle coste di Lampedusa per ordine dell’allora ministro dell’Interno, Matteo Salvini, oggi a processo per sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio.

 

 

Questa la nota di Sea Watch: “Tutte le persone soccorse devono poter sbarcare avendo raggiunto un porto sicuro, ma le autorità italiane impongono di proseguire in un estenuante e inutile viaggio di 4 giorni verso Ravenna. Lo sbarco parziale è disumano e discriminatorio". Cavaliere degli sbarchi è l’europarlamentare di AVS, Leoluca Orlando, che già da sindaco aveva dichiarato Palermo “città aperta” e oggi afferma: “"I migranti arrivati a Palermo sulla nave Sea Watch 5 devono sbarcare immediatamente. Non ci devono essere atteggiamenti discriminatori. Questa assurda legge contro i migranti, fatta per perseguitarli e per ostacolare le missioni delle ong viola i diritti fondamentali della persona. Non possiamo far finta di nulla. Esprimo la mia vicinanza a tutto il team di Sea Watch. L'Europa, davanti a leggi che mortificano il valore della vita, non può girarsi dall'altra parte”.

 

 

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