Migranti, voli low-cost e malore a bordo: il trucco per arrivare in Ue

Ecco l'ultima strategia messa in atto dagli irregolari per arrivare nella Ue: voli low-cost e malore a bordo, come funziona il "trucco"
giovedì 1 maggio 2025
Migranti, voli low-cost e malore a bordo: il trucco per arrivare in Ue
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"Avión patera": si chiama così l'ultima strategia messa in atto dai migranti irregolari per arrivare nell'Unione europea. Spesso viene organizzata sui social o via WhatsApp e vede come direttrice principale quella tra Marocco e Turchia. A bordo di un volo ci si inventa un imprevisto, come un finto malore, che fa deviare l'aereo in un Paese dell’Unione europea, come la Spagna o l'Italia. A quel punto avviene l' atterraggio d’emergenza e parte la macchina dei soccorsi. Poi, non appena si aprono i portelloni, i migranti fuggono. 

Il trucco, quindi, è: prenotare un volo su una direttrice specifica — tra Marocco e Turchia —, quasi sempre con una low cost, e poi organizzare con altri un’emergenza medica a bordo. Si tratta di un fenomeno che, come riporta il Corriere della Sera, va avanti dalla seconda metà del 2021. E anche se non è ancora ad alta intensità, crea comunque una certa preoccupazione. L'operazione, infatti, potrebbe espandersi e avere conseguenze pesanti sulle operazioni delle aviolinee. 

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Uno degli ultimi casi ha riguardato proprio l'Italia: alle 20.20 del 27 aprile scorso l’equipaggio di un aereo della low cost turca Pegasus decollato dallo scalo di Istanbul e diretto a Casablanca, in Marocco, ha chiesto di dirottare nello scalo più vicino, quello calabrese di Lamezia Terme, perché un passeggero a bordo, un 36enne di origine turca, stava poco bene. L’aereo, quindi, è atterrato a Lamezia alle 20.49. E non appena il personale paramedico è salito a bordo, tre giovani marocchini sono scappati. Uno è stato fermato subito e rimpatriato, mentre gli altri due sono stati presi in un secondo momento. E per la cattura è stato necessario sospendere gli arrivi e le partenze per alcuni minuti. Una volta bloccati, i due hanno chiesto la "protezione internazionale".

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