"Io qui ci resto. Questa situazione è inaccettabile". Non ha alcuna intenzione di abbandonare la nave Beppe Caccia, capomissione della Mediterranea dell'omonima Ong di Luca Casarini che le autorità hanno provveduto a bloccare e sequestrare nel porto di Trapani, dove ha fatto sbarcare 10 migranti, contravvenendo alle disposizioni del Viminale che avevano indicato come porto di destinazione quello di Genova.
"Poco prima che arrivassimo a destinazione - ha ricostruito la vicenda Caccia al Corriere della Sera - ci è stato detto via radio se eravamo consapevoli che il nostro porto assegnato era quello di Genova e che quindi, stavamo compiendo un'azione non consentita. Abbiamo dimostrato che ne eravamo consapevoli".
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"Nel pomeriggio di oggi Questura, Guardia di Finanza e Capitaneria di Porto di Trapani hanno notificato a bordo a c...Per il capomissione di Mediterranea Saving Humans quella del governo è "una chiara vendetta per aver disobbedito all’ordine di sbarcare a Genova. Questura, Guardia di finanza e Capitaneria di Porto di Trapani ci hanno notificato il verbale con cui la nave Mediterranea viene colpita dalle misure previste dal decreto legge Piantedosi: sanzione fino a 10mila euro e fermo amministrativo la cui durata sarà decisa dal prefetto di Trapani entro cinque giorni".
L'Ong ha già annunciato un ricorso "contro questo provvedimento osceno. Il governo ha deciso di bloccare in porto una nave che sarebbe pronta a partire per continuare la sua attività di soccorso, attività necessaria visto il tragico bilancio dei naufragi delle scorse settimane a sud di Lampedusa". Autorità che, accusa la Ong italiana, "si vendicano e ci colpiscono perché abbiamo salvato da morte certa dieci ragazzi e li abbiamo sbarcati nel più vicino luogo sicuro affinché fossero curati".
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"Con il fermo amministrativo a Mediterranea il governo ha semplicemente fatto rispettare una legge, introdotta dal ...Per l'occasione è nato anche un comitato di cittadini e associazionei a favore di Mediterranea, pronto a scendere in piazza: "Di fronte a questa ingiustizia non possiamo restare in silenzio. Per questo invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare al presidio che si terrà domani alle ore 19 al molo Ronciglio, per chiedere la liberazione della nave e la tutela del diritto fondamentale al soccorso in mare. La Mediterranea rappresenta un presidio di umanità e solidarietà nel Mediterraneo: fermarla significa colpire chi sceglie di non voltarsi dall'altra parte di fronte alle tragedie che si consumano ogni giorno. Chiediamo con forza che vengano rispettati i principi di diritto internazionale".