Il Consiglio Ue approva la proposta sui Paesi terzi sicuri, dando il via libera all’accordo sul nuovo regolamento rimpatri. Il risultato che il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi aspettava per proporre al Consiglio dei ministri il disegno di legge che riesca a sbloccare l’utilizzo dei centri in Albania. L'Unione europea, in particolare, ha stabilito che i paesi di origine che devono essere ritenuti sicuri sono Bangladesh, Colombia, Egitto, India, Kosovo, Marocco e Tunisia.
Ciò vuol dire che a chi proviene da questi Paesi saranno applicate le nuove procedure che prevedono l’esame accelerato oppure la possibilità che la loro istanza venga esaminata in un Paese terzo (extra Ue) dal quale sono transitati. Le procedure accelerate di frontiera di migranti provenienti da Paesi sicuri, dunque, potranno essere applicate oltre che alle frontiere della Ue anche nei Paesi di transito. E a questi Paesi vanno aggiunti quelli che sono in attesa di fare ingresso nell’Unione europea.
Migranti, il comandante Liardo: "Sbarchi ridotti a zero"
"Attualmente le percentuali di sbarchi autonomi sulle coste siciliane sono ridotti pressoché allo zero; qual...La lista approvata in Europa accontenta le richieste del governo Meloni, dal momento che i maggiori arrivi sulle coste italiane si registrano proprio da Bangladesh, Egitto e Tunisia. Il regolamento prevede che vengano considerati sicuri i Paesi per i quali la percentuale di concessione di permessi di soggiorno ai richiedenti asilo non superi il 20%. Secondo le norme aggiornate approvate dal Consiglio, gli Stati membri potranno applicare il concetto di Paese terzo sicuro sulla base di tre opzioni: esiste un "legame" tra il richiedente asilo e il Paese terzo; il richiedente ha transitato attraverso il Paese terzo prima di raggiungere l'Ue; esiste un accordo o un'intesa con un Paese terzo sicuro che garantisca che la richiesta di asilo di una persona venga esaminata nel Paese terzo in questione.




