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Afghanistan, i talebani non sono solo lì. L'inquietante indizio: "Spari in aria e bandiere al vento"

I talebani non sono solo a Kabul. E tanti, nel mondo islamico, stanno festeggiando la presa del potere dei fondamentalisti in Afghanistan. Inquietanti, per esempio, le immagini che arrivano dalla Siria. A Idlib, auto in corteo, spari in aria e bandiere al vento per celebrare l'impresa dei "colleghi" di lotta all'Occidente e agli infedeli. Il principale gruppo jihadista siriano Hayat Tahrir al-Sham (HTS), ex affiliato siriano di al Qaeda, sfila con la bandiera del gruppo e dei talebani attraverso la città nord-occidentale, controllata dai ribelli. Il gruppo armato che ha formalmente rotto i legami con al Qaeda anni fa è considerato il gruppo jihadista più importante in Siria dopo un decennio di guerra e controlla quasi la metà della regione di Idlib, l'ultimo bastione dell'opposizione rimasto in Siria, insieme con altri gruppi meno influenti. 

La galassia del fondamentalismo islamico, in realtà, è molto più frastagliata e ben meno compatta di quanto possa apparire in Occidente, a testimonianza di come la religione, in molti casi, sia il paravento dietro a cui si nascondono signori della guerra e criminali senza scrupoli con il solo obiettivo di prendere la più grande fetta di torta possibile, dal punto di vista economico e politico. Tutt'altro che scontato, ad esempio, l'appoggio di quel che resta dell'Isis ai talebani, considerati addirittura "fantocci in mano agli Stati Uniti". E la stessa formazione di un governo di unità (islamica) nel neonato Emirato afghano presenta molte incognite, tra tribù e fazioni spesso in guerra tra loro. 

In uno scenario così caotico, aumenta giocoforza il senso di sicurezza per le poche truppe occidentali rimaste a presidiare l'aeroporto di Kabul, ddove migliaia di civili afghani, ex collaboratori degli Occidentali, stanno cercando disperatamente di lasciare il Paese. Gli Stati Uniti temono attacchi dell'Isis, attacchi che avrebbero il duplice obiettivo di infliggere un duro colpo agli americani e danneggiare i Talebani, di cui sono come detto il principale nemico. Lo riferiscono fonti della sicurezza statunitense citate dal New York Times, che la definiscono la minaccia attuale più seria. Non a caso, nel corso della riunione di sabato del presidente Joe Biden con il suo team della sicurezza nazionale, la Casa Bianca ha riferito che si è parlato di operazione antiterrorismo, anche contro Isis-Khorasan, nome del ramo afghano dello Stato islamico. Per questo l'ambasciata americana a Kabul ha chiesto ai suoi connazionali di non recarsi all'aeroporto "a causa di potenziali minacce alla sicurezza a ridosso degli ingressi". Le autorità militari americane sta studiando un piano per inviare pattuglie fuori dall'aeroporto e recuperare chi ha diritto a uscire dal Paese con priorità. Una missione, però, che nasconde molte insidie. 

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