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Bara bianca per l'ultimo addio a Sara, la mamma: "Mi batterò perché ci sia giustizia"

E' arrivata tra gli applausi, poi tanto silenzio e commozione all'ingresso in chiesa della bara bianca di Sara Di Pietrantonio, la 22enne uccisa e data alle fiamme nella zona della Magliana, a Roma, il 29 maggio dal suo ex fidanzato, reo confesso, Vincenzo Paduano. Gremita la chiesa di Santa Maria Madre della Divina Grazia, nel quartiere di Ponte Galeria, dove Sara viveva: ad aspettarla parenti, amici, conoscenti. Una foto di Sara è posata su un banchetto davanti ai manifesti di annuncio dei funerali. "Giustizia ci dovrà essere, mi batterò per questo fino allo stremo ma niente potrà consolarci mai”, ha detto la mamma, Tina Raccuia, che ha ricordato la figlia come una ragazza allegra, solare, affettuosa testarda fino all'estremo, a cui tutti volevano bene. "Combattete sempre per i vostri sogni, fate come ha fatto lei”, ha esortato la donna. Palloncini celesti con la scritta Sara e un lungo applauso hanno accompagnato l'uscita della bara, portata a spalla dagli amici. Tra le corone di fiori quella della presidente della Camera, Laura Boldrini. Lacrime e abbracci tra gli amici della 22enne, che hanno portato fiori, disegni, foto, messaggi, un tutù da danza, che Sara amava tanto. E le scarpette da ballo poste sul feretro dalla madre l'hanno accompagnata nel viaggio verso il cimitero.

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