Cerca
Logo
Cerca
+

Esodati e debito, l'ex premier Monti "processato" dai 5 Stelle

In aula il clima era acceso: alla Camera si discuteva di esodati, e sono volate parole grosse dai banchi del Movimento 5 stelle su Mario Monti, Elsa Fornero e il governo dei tecnici che furono. Caso ha voluto che subito dopo si sia votato Camera e Senato congiuntamente per eleggere un membro del Csm (fumata nera), e proprio Monti si sia materializzato davanti ai 5 stelle. Così poco prima delle 13 il senatore a vita è stato fermato da un capannello di grillini, con in testa un aggressivo Claudio Cominardi, Tiziana Ciprini, Paolo Bernini e il senatore Sergio Puglia. Ne è nato un vero e proprio processo all'ex premier in un corridoio di Montecitorio. Partito da Bilderberg, con Monti che assicurava di avere smesso di frequentare il giorno stesso in cui era divenuto commissario europeo. Toni accessi nel gruppo, con Monti che è restato a farsi processare però difendendosi anche con una certa grinta (ha detto ai 5 stelle che sono gli eredi naturali di Giulio Andreotti): “Ma senta, e le persone che si sono succedute qui nel corso degli anni? Non sono queste le persone soprattutto responsabili dei suicidi italiani? Poi certo, anche la disoccupazione giovanile. E' vero”. L'ex premier (interrotto per un saluto da Umberto Bossi), ha continuato: “Io quando mi sono presentato il 17 novembre del 2011 qui alla Camera e in Senato ho detto che eravamo qui per cercare di fare un lavoro comune, che c'erano problemi giganteschi che l'Italia ha e deve affrontare. Sono problemi che non sono nati in Europa...” Il professore viene interrotto da Cominardi: “Guardi che buona parte del debito pubblico non è stato causato solo da una classe dirigente sprecona e corrotta, ma anche dalla speculazione finanziaria...”. E' Monti a interrompere allora: “quella non crea debito pubblico...” Cominardi: “Indirettamente sì...”. Monti va avanti come non avesse sentito: “la fabbrica del debito pubblico è questa aula...”. Interviene Puglia, senatore napoletano del capannello: “noi non lo mandiamo mai a dire, assolutamente...”. Cominardi tira fuori dalla tasca il biglietto da visita: “Le diamo i nostri biglietti da visita e le chiediamo cortesemente di moderare un incontro con noi per parlare di economia, di finanza, di incontri, di politica... e di visione bocconiana dell'economia. Che noi non condividiamo per niente...”. Monti si fa sarcastico, allargando gli occhi sotto gli spessi occhiali: “Esiste una visione bocconiana dell'economia?”. Cominardi resta interdetto: “beh, certo non si può generalizzare... Ma molti bocconiani hanno...” Monti interrompe: “avete mai letto degli articoli di Alesina e Giavazzi quando io ero presidente del Consiglio?”. Cominardi quasi si scusa: “E' ovvio che non si può generalizzare...”. Il napoletano si fa avanti: “volevo parlarle anche di assicurazioni...”. Monti fa un passo indietro: “Io avrei un appuntamento a colazione... Capisco, è una cosa un po' borghese andare a mangiare...”. Ma il napoletano Puglia non si arrende: “C'è sempre stato un problema con le assicurazioni, in particolare per la discriminazione tariffaria sulla Rca auto. Lei ne ha mai parlato?”. Monti sfodera ancora sarcasmo: “sì, quando ci vedremo per quel seminario di tre giorni in cui sfioreremo tutti questi problemi, potrò illustrarvi anche la rc auto e i cartelli di cui mi sono occupato come commissario europeo. Comunque rivolegetevi a persone che abbiano un ruolo oggi e ne abbiano anche in futuro. Non rivolgetevi a un relitto del passato...”. La Ciprini non sta al gioco di spirito, e gli annuncia: “guardi che noi cinque stelle abbiamo presentato una proposta di inchiesta parlamentare sulla influenza del Club di Bildeberg sulla attività del suo governo”. Monti sorride: “Arrivederci...”.  di Franco Bechis  

Dai blog