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Rigopiano, il sopravvissuto incontra la funzionaria che non ha dato l'allarme: scena drammatica

"Volevo venire qui con la pistola, ma non l'ho fatto". Emozionante, e agghiacciante: Giampaolo Matrone, uno dei sopravvissuti alla valanga assassina dell'Hotel Rigopiano, dove nel gennaio 2016 ha perso la moglie (una delle 29 vittime), si è recato giovedì mattina nella prefettura di Pescara per incontrare per la prima volta la funzionaria che il giorno del disastro ha ritardato nel dare l'allarme bollando come "scherzo telefonico" la chiamata di Quintino Marcella. "Ha detto che aveva cose più importanti da seguire. Ed ecco la mia situazione. Ho una mano fuori uso. Lei sta continuando a lavorare qui. A prendere lo stipendio. Io invece ho una figlia e per colpa sua non lavoro più", la accusa Matrone. Di fronte all'uomo, la funzionaria ha provato a replicare e poi è corsa via piangendo. "Volevo solo che mi allacciasse le scarpe. Non posso farlo più - ha concluso amaro Matrone -. Sono contento perché per la prima volta, dopo tutte le nostre lacrime, ho visto uno dei responsabili versare qualche lacrima".

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