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L'armata Cambise nel deserto del Sahara: il mistero dei 50mila uomini spariti nel nulla

Era la primavera del 524 avanti Cristo quando Cambise II, figlio di Ciro il Grande, dopo aver conquistato l’Egitto inviò un esercito di 50mila uomini verso l’oasi di Siwa, per distruggerla. Di tutti quei soldati non si seppe più nulla. La spedizione partì da Tebe, che distava quasi 900 chilometri da percorrere nel Grande Mare di Sabbia, uno dei deserti più estesi del Sahara, battuto da micidiali tempeste di sabbia causate dal vento khasin. Fu lo storico greco Erodoto 80 anni dopo, durante un viaggio in Egitto, a riportare i racconti che si tramandavano su che cosa fosse successo: l’armata persiana era stata colpita “da un gran vento da sud insolitamente impetuoso che trascinando vortici di sabbia li seppellì”. Nel novembre del 2009 due archeologi italiani, Angelo e Alfredo Castiglioni, hanno affermato di aver trovato spade di bronzo, coltelli di ferro, punte di freccia, ossa, anfore, braccialetti, un morso per cavallo “di epoca achemenide, e quindi dei tempi di Cambise, emersi dalle sabbie piuttosto vicino a Siwa”. 

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