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Matteo Salvini, retroscena Franco Bechis: "Così ha salvato in aula il governo, Conte e Di Maio esterrefatti"

È stato Matteo Salvini a salvare il governo, in pochi minuti e con gesti passati inosservati a molti, ma non a Franco Bechis. Il direttore del Tempo, nel suo retroscena, descrive plasticamente la "missione" del vicepremier e leader della Lega alla Camera durante le votazioni per il dl Anti-corruzione. Poche ore prima la maggioranza era andata sotto sul peculato per il voto di 36 franchi tiratori leghisti. Leggi anche: Lo Spazza-corrotti è legge ma.... Cosa fanno i leghisti in aula, sfregio al M5s Un terremoto politico a cui Salvini ha deciso di porre rimedio in prima persona, con un "blitz  davanti agli esterrefatti Di Maio e Giuseppe Conte che pure erano lì in aula durante la baraonda sulla giustizia". "Salvini - scrive Bechis - correva da un banco all'altro dei suoi e perfino dei parlamentari dell'opposizione per evitare altri scherzetti nei possibili voti segreti sulla giustizia". Il capo leghista "parlottava con quello di Forza Italia, poi con quelli del Pd e raccoglieva gli emendamenti che stavano loro a cuore". "A questo ci penso io, passerà", prometteva ai vari colleghi per poi scaricare i foglietti con i "desiderata" al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. In questo modo, spiega Bechis, Salvini "è riuscito a portare a casa quella legge che era così indigesta ai suoi e così indispensabile davanti ai loro militanti per i grillini". Resta però l'immagine di un governo tremebondo e un'alleanza agli sgoccioli.  Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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