Matteo Salvini e la cena dei sospetti, con chi era seduto: Alessandro Di Battista, ora taci

di Gino Coaladomenica 20 gennaio 2019
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È bastata la partecipazione di Matteo Salvini alla cena organizzata da Annalisa Chirico per l'associazione "Fino a prova contraria" per scatenare le urla isteriche da sponda grillina contro il leader della Lega, primo fra tutti Alessandro Di Battista. La colpa del ministro dell'Interno sarebbe stata cenare nella stessa occasione in cui c'erano Matteo Renzi e Maria Elena Boschi, oltre a decine di altri esponenti della "vecchia politica" e magistrati che di riffa o raffa hanno ancora un ruolo nella politica o nelle istituzioni. Leggi anche: Boschi a cena con Salvini, un clamoroso retroscena: e lei la prende malissimo I grillini però hanno l'atavico vizio di non andare oltre le copertine e i titoli, perché sarebbe bastato loro capire su cosa stessero starnazzando per rendersi subito conto dell'ennesima figuraccia. Di occasioni perché Salvini e altri esponenti dell'opposizione si incontrassero finora ce ne sono state a iosa, e tutte, come questa, strombazzate ai quattro venti, quindi non proprio il contesto migliore per mettere in piedi un sordido piano di inciucio in stile Patto del Nazareno. Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev Salvini poi ha trascorso la serata seduto al tavolo con personaggi che difficilmente possono essere sospettati di ambiguità politica. Con il ministro dell'Interno c'erano il ministro Lorenzo Fontana, leghista della primissima ora, e la collega Giulia Bongiorno. C'era poi l'ex ministro della Giustizia Paola Severino, proprio quella che ha dato il nome alla legga che ha imposto l'incandidabilità a Silvio Berlusconi, in teoria una beneamina del pantheon grillino. Al tavolo c'erano anche i magistrati Franbcesco Lo Voi, già procuratore capo del Tribunale di Palermo, e Carlo Nordio, considerato tra le toghe più liberali e libere che questo Paese possa vantare. A voler proprio passare il comportamento di Salvini ai raggi X, il leghista può superare il test di "fedeltà grillina" anche nei comportamenti. Come riporta Repubblica che gli ha puntato gli occhi addosso, il leghista ha trascorso la serata ad applaudire gli interventi che dicevano quanto sarebbe opportuno che i magistrati si candidino durante e o dopo i loro mandati. E anche quando il ministro ha voluto prendersi una pausa e fumarsi una sigaretta in santa pace, è andato in terrazza e lì con chi si è intrattenuto? Con Flavio Briatore, che prima di farsi definire piddino, si taglierebbe un braccio. di Gino Coala