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Il renziano Giovanni Sasso pubblica un sondaggio di Libero: ma è un falso clamoroso

Giovanni Ruggiero
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C'è stato un tempo, neanche tanto remoto, in cui Giovanni Sasso sfornava dal suo genio le famose slide di Matteo Renzi. Proprio quelle famose dello storytelling renziano immaginifico, quel fiume di numeri voltati e girati a proprio comodo alle quali, vista la fine fatta dall'ormai ex segretario del Pd, in pochi hanno creduto fino in fondo. Eppure Sasso, direttore creativo della Proforma di Bari, a tutta quella affascinante narrazione ci ha sempre creduto. Vuoi per l'indole del consulente-militante, vuoi perché un abbaglio può succedere anche ai migliori. Già perché Sasso è considerato tra i migliori nel suo settore, ma al mattino deve avere qualche serio problema di discernimento della realtà. Il professore ha pubblicato questa mattina lo screenshot di un fantomatico sondaggio che sarebbe stato pubblicato dal sito di Libero: "Secondo voi è peggio avere un figlio gay o un figlio drogato?". Al di là dell'inutile ripetizione che non si addice ai redattori di questo sito, l'immagine appare da subito un evidente falso. Basterebbe guardare il carattere usato per il testo in quell'immagine per farsi passare ogni dubbio. Sasso no, lui è uno furbo e sa che non può certo farsi fregare dal primo troll che passa. Se lo pubblica lui evidentemente è vero, anche se è falso. Certo è chiara l'opinione che il professor Sasso ha di questa redazione e di chi ci lavora, per carità ci saremmo preoccupati noi per primi se il suo giudizio ci avesse premiato in qualche modo. Non vorremmo avere niente a che fare con uno che, a proposito della famigerata "Patata bollente" sulla prima pagina di Libero, riesce a scrivere da buon democratico femminista: "Stamattina ho sentito il messaggio della ragazza di Rimini sfregiata con l'acido. E poi ho visto questo titolo (elegantissimamente allusivo) su Virginia Raggi. Le due cose sembrano distanti ma c'è un orrendo maschilismo che le lega indissolubilmente. Che ti fa venir voglia di gettare dell'acido sul giornale. Perché sul giornalista sarebbe un reato". Che disdetta questo codice penale così restrittivo, ma siamo certi che la sua fosse solo una provocazione. Aspettiamo con ansia la prossima lezione sulle fake news del professor Sasso, siamo sicuri che il tempo libero non gli mancherà. p.s.: Un'oretta dopo la pubblicazione di questo articolo, il suddetto Sasso è tornato sui suoi passi. Le fonti dice Sasso vanno sempre verificate: "Io lo faccio sempre - non è stata proprio la prima impressione che abbiamo avuto - Stavolta mi sono fidato della bacheca di un mio amico". di Giovanni Ruggiero @juan_r

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