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"Prestito vitalizio ipotecario": la casa alla banca in cambio di contanti

Legge al vaglio del Parlamento: al momento dell'ipoteca scattano gli interessi

Matteo Legnani
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Certo, il quotidiano "La Repubblica" 'vende' la notizia come l'ennesima, geniale trovata del nostro premier Matteo Renzi. Ma la realtà è che il provvedimento fotografa con qualche anno di anticipo quella che sarà la triste situazione di milioni di italiani che dopo una vita di lavoro si troveranno di fatto senza pensione. O con assegni di anzianità sufficienti a pagare la pappa al gatto e qualche bolletta. Saranno costretti, quegli italiani che poi siamo noi tra vent'anni, a vendere la propria abitazione di proprietà (per i fortunati che ce l'hanno) alla banca per ottenere in cambio denaro contante col quale tirare la carretta. O garantirsi nel migliore dei casi un tenore di vita appena più gratificante della semplice sopravvivenza. Si chiama "prestito ipotecario vitalizio", è riservato agli over 65 e verrà lanciato dal disegno di legge di iniziativa parlamentare che da domani sarà esaminato dall'aula della Camera per poi passare per l'approvazione definitiva al Senato.  In Italia potrebbe interessare una 'platea' di circa 200mila over 65 proprietari di case. Funziona così: la banca fa stimare il valore di mercato dell'appartamento, accende un'ipoteca ed eroga una somma che varia tra il 18 e il 40% di quel valore a seconda dell'età e del sesso (cioè dell'aspettativa di vita) del proprietario. L'operazione è terminata e da quel momento cominciano subito a cumularsi gli interessi sulla somma erogata. Facendo alcune stime, il vitalizio può ammontare per un appartamento del valore di 300mila euro a circa 54mila euro se il proprietario ha 65 anni. In caso  di un proprietario 80enne di un'abitazione del valore di 1,5 milioni di euro, può arrivare al 30% di quel prezzo, ossia a circa 470mila euro.  I figli del soggetto avranno due opzioni: vendere la casa liquidando alla banca prestito e interessi, oppure reintegrare prestito e interessi decorsi fino alla morte del proprietario, e tenersi l'immobile.  

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