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Tasse fuori dall'Italia, quanto pagano le aziende straniere in Ungheria e Bulgaria

Giovanni Ruggiero
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Un tempo erano un inferno sovietico con un'economia legata a doppio filo con la Madre patria russa. Oggi i Paesi dell'est Europa sono diventati il paradiso per le multinazionali a caccia di sistemi fiscali accoglienti e accomodanti. Come riporta il Corriere della sera, gli esempi si sprecano tra Ungheria e Bulgaria. Nel primo caso c'è ad esempio il gruppo tedesco di elettronica Bosh, che versa al fisco ungherese appena il 3,4% per un giro di affari di 1,4 miliardi di euro. C'è poi la controllata della General elettric che su 9,1 miliardi di euro di entrate versa appena lo 0,0024%. Non se la passano male neanche le aziende in Bulgaria, dove le grandi imprese versano più o meno lo 0,2% del proprio reddito. E che dire della Foxconn che in Repubblica Ceca paga appena il 6,98% di tasse su quasi 5 miliardi di ricavi. Leggi anche: La tassa voluta dal Pd che ammazzerà le imprese italiane

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