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Marine Le Pen regina d'Europa: si candida a governarla

Nicoletta Orlandi Posti
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Il successo della Le Pen è clamoroso e ha una portata sovranazionale. La leader francese del Fronte Nazionale si candida a essere l'anti-Merkel d'Europa. Diventerà il punto di riferimento di tutti quelil che nei 25 Stati non vogliono un'Unione a guida tedesca, vogliono la difesa e il rispetto degli Stati nazionali, consapevoli che l'Unione è stata finora una grande illusione grazie alla quale un solo Stato, il più potente, il più ricco, il più popoloso e il più aggessivo - la Germania - con la scusa dell'Unione ha imposto agli altri una politica economica che faceva solo gli interessi di Berlino. Così ci troviamo un euro fortissimo che ha impoverito tutti gli Stati a eccezione della Germania, abbiamo un Continente guidato dalle banche, che a loro volta sono guidate dalla Bundesbank, la Banca Centrale tedesca. La Merkel h aguidato l'Europa negli anni della crisi pensando solo al portafogli dei tedeschi. La Le Pen pensa solo a quello dei francesi ma ha il pregio di dirlo chiaramente e di permettere a ogni Stato di lottare per i propri interessi. Non dice balle. Si candida a essere lei al posto di Juncker e del kapo rosso Schultz il presidente della commissione europea. «Il popolo sovrano ha parlato in modo forte e chiaro, come in tutti i grandi momenti della storia. Il popolo sovrano ha scelto di riprendere in mano il proprio destino» ha detto la leader del Front National. Quindi, ha lanciato un appello al presidente socialista François Hollande affinché proceda allo scioglimento dell'Assemblea nazionale. Infine, rispondendo a una domanda dell'Ansa su quale fosse il suo messaggio alle altre forze euroscettiche come il Movimento 5 Stelle, Le Pen ha risposto: «Unitevi a noi!. Tutti coloro che sono per la libertà, l'indipendenza e contro l'Unione europea devono unirsi a noi». E ancora: «L'Unione europea deve restituire quello che ha rubato, con la debolezza, la viltà e il tradimento delle elite europee, deve restituire al popolo la sua sovranità e dobbiamo costruire un'altra Europa: l'Europa delle nazioni libere e sovrane, l'Europa delle cooperazioni liberamente scelte. Ciò che è stato espresso oggi è un rifiuto massiccio dell'Ue».

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