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Facci: Grillo ha il torciColle

Beppe grande "tattico"? Finora, tra attacchi hacker e due di picche, ha ottenuto solo la candidatura dell'80enne Rodotà. Sempre che Prodi...

Giulio Bucchi
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di Filippo Facci «Grillo si sta dimostrando un grande tattico», ti racconta ancora qualche pirla: un tattico innovativo con metodi innovativi, perché l'Italia è cambiata e il nuovo eccetera. Perfetto: tracciamo allora un bilancino dei Cinque Stelle in zona Quirinale. L'87enne Dario Fo («un ragazzino») gli ha detto di no. Gino Strada gli ha detto di no. Emma Bonino boh, si è persa per strada. Le «Quirinarie» hanno dovuto rifarle per colpa di hacker misteriosi, boh, nessuno ci ha capito niente. Alla fine ha vinto Milena Gabanelli - una giornalista, sì - che però ha detto di no pure lei. Morale: eccoti l'80enne Stefano Rodotà («un ragazzino») che è stato candidato dai grillini che sono riusciti persino a votarlo: un successo, dati i precedenti. Questo nonostante il professore, in un'intervista a «Left», avesse definito Beppe Grillo «estremamente pericoloso» nel suo «populismo del terzo millennio». Complimenti ai contraenti per la coerenza. Il quadro sarebbe sufficiente: ma pare che il grande tattico prepari altre meraviglie, perché l'Italia è cambiata e il nuovo eccetera. Del tipo votare Romano Prodi, il vecchio democristiano farfugiante, l'uomo delle tasse e delle sedute spiritiche, l'amico dei cinesi, l'uomo di De Mita e dei poteri forti. O forse no, neanche Prodi, che importa: chiunque salirà al Quirinale sarà comunque una grandiosa vittoria, perché l'Italia è cambiata e il nuovo eccetera.

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