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Migranti, via libera dalla Camera: massimo 30 giorni nei Cie, poi sono liberi

Nicoletta Orlandi Posti
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Ieri la Camera ha approvato in via definitiva la legge europea 2013-bis, all'interno della quale sono inserite nuove norme relative ai tempi di permanenza nei Cie. La nuova norma prevede infatti che il migrante da identificare possa essere tenuto all'interno del centro per un periodo di complessivi 30 giorni, in caso di mancata identificazione i giorni non potranno comunque superare i 90 giorni. Positivo il commento di Patrizio Gonnella, presidente dell' associazione Antigone e della neonata coalizione italiana libertà e diritti civili, che giudica il varo della legge come «un'ottima notizia» e chiede la «liberazione immediata per chi è ancora lì illegittimamente». Nel caso la persona non fosse identificata, ma siano emersi elementi che possano rendere probabile una identificazione, il questore può richiedere al giudice di pace una o più proroghe, ma senza superare i 90 giorni di permanenza totale (il termine precedente era di 18 mesi). Novità anche per gli stranieri che siano già stati trattenuti presso strutture carcerarie. Chi avesse trascorso infatti 90 giorni in un penitenziario può essere trasferito in un Centro di Identificazione e di Espulsione ed essere lì trattenuto per un massimo di 30 giorni, senza proroghe. Per loro, con le vecchie norme, i tempi di permanenza nei Cie, a prescindere dal periodo trascorso in carcere, potevano arrivare comunque a 18 mesi. «È importante - spiega Gonnella - che si dia subito attuazione a questa norma e vengano rilasciati tutti quei migranti per cui i tempi di permanenza abbiano superato quelli previsti dalle nuove disposizioni». «In particolar modo - conclude il presidente di Antigone - per coloro che sono passati dalle carceri e che lì sarebbero dovuti essere identificati».

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