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Mafia Capitale, il "nero" Riccardo Brugia e quel flirt con Anna Falchi

Gian Marco Crevatin
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Spuntano altri nomi all'interno dell'inchiesta "Mondo di mezzo": un'ordinanza di custodia firmata dal gip Flavia Costantini tratteggia il rapporto tra il capo della banda della "Mafia capitale" er Cecato (Massimo Carminati, ndr), e il suo vice assai meno noto, Riccardo Brugia. Cinquantacinque anni, romano, ex dei Nuclei armati rivoluzionari (Nar) Brugia è una sorta di alter ego di Carminati, la sua ombra, il suo braccio destro, quella sorta di legame "tra camerati" fra i quali "non ci si tradisce". Il flirt con Anna Falchi - Di lui si sa ben poco se non fosse per un servizio del 1997 di Novella 2000 in cui si millantò (all'epoca) di un flirt nientemeno che con Anna Falchi. Il servizio, titolato "Anna e l'uomo nero" descriveva a tratti la figura di Brugia, "una montagna di muscoli, due metri e passa di altezza e una faccia truce che più truce non si può". Viene raccontato, nella circostanza, anche un curioso aneddoto: quando "l'omone" si accorge dell'obiettivo in funzione di uno dei fotografi, poggia "la manona sulla testa" del malcapitato fotoreporter e sibila: "Ti consiglio vivamente di non fare foto". Quello che Novella all'epoca ignorava era però il coinvolgimento di Brugia in azioni malavitose e sparatorie (quella all'Eur costata la vita a due persone, ad esempio). Amicizia fraterna - L'ordinanza racconta de "l'appartenenza a un comune ideale sviluppato nel passato, e in particolare negli anni dell'adolescenza, aveva fatto in modo che il legame persistesse anche dopo trent'anni". Di una "fraterna amicizia" per cui Brugia e Carminati si intendono anche quando si parla di malaffare, di armi in particolare, comune passione. Carminati racconta di avere ordinato una "Makarov 9 con silenziatore" a "esattamente 25 mila euro". Un'arma che se spari "non senti neanche il clack". "Prima che se ne accorgono... cioè...già si è allargata la macchia di sangue...". "Comune ideale sviluppato nel passato", si diceva.

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