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"Ad Auschwitz saresti stata attenta"Così la prof all'alunna ebrea

La frase choc al liceo artistico di Caravillari: l'insegnante rimprovera in questo modo un'alunna distratta. Poi si giustifica: "Volevo indicare un luogo dove regnava l'ordine"

Marta Macchi
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di Marta Macchi Accade a Roma, all'interno dell'aula del liceo artistico Caravillari, dove si sta svolgendo una lezione di matematica dopo la ricreazione. La studentessa, classe quarta F, però è distratta e chiede alla docente di poter andare in bagno a causa di un forte mal di testa. La ragazza, ebrea, però si vede negare il consenso ed anzi si sente rispondere: "Se fossi stata ad Auschwitz, saresti stata attenta". Una frase meschina e tanto vile che scuote l'anima e porta in superficie tutte quelle immagini tormentano il ricordo dell'umanità. "Prof, lei è razzista" risponde sbigottita la giovane alunna ma l'"educatrice", invece di scusarsi, persevera: "Non sono antisemita, ma nella scuola italiana non c'è più la disciplina di una volta". Alcuni studenti risentiti dalle considerazioni antisemite dell'insegnate cercano d'intervenire e minacciano di non seguire più le lezioni di matematica. Toppa peggiore del buco - L'infelice teatrino si è consumato in un sabato di ottobre e il lunedì seguente la madre della scolara si è recata in presidenza per avere spiegazioni sull'accaduto. Una protesta scritta, quindi un'istruttoria formale avviata, e la docente è stata convocata in presidenza dalla direttrice dell'istituto, Anna Maria Trapani, per cercare di evitare un incidente diplomatico di colossali proprorzioni. L'insegnate però, forse nel vano tentativo di scusarsi, ha commesso un altro autogol comunicativo: "Ho detto quella frase per indicare un posto organizzato, un luogo dove regnava l'ordine". L'insegnante però non è stata punita come la stessa preside comunica: "Sì, la frase c'è stata ma mi pare importante che i ragazzi abbiano solidarizzato con la loro compagna e l'episodio è stato ben assorbito dalla scuola. La professoressa non voleva dire quel che le è uscito fuori dalla bocca e i ragazzi hanno interpretato senza filtri. Non voleva offendere nessuno, e infatti non è stata punita". La comunità ebraica - Nella giornata di giovedì 4 aprile la quarta F è stata ospitata dal Museo ebraico della Cer per una "visita speciale", come lo stesso presidente della Comunità, Riccardi Pacifici, ha dichiarato: "Sono commosso di fronte all'appoggio che avete dato alla vostra compagna. Mi capita spesso di andare nelle scuole per parlare di Shoah, per ricordare l'importanza della tolleranza nei confronti del prossimo. Ma mai mi era capitato di assistere a un fatto simile. In un periodo di crescente intolleranza antisemita, xenofoba e razzista, un episodio del genere dovrebbe essere premiato. Lo vorrei segnalare, quindi, alla Presidenza della Repubblica affinché tutti voi abbiate il dovuto riconoscimento, affinché la cittadinanza riconosco quali sono gli esempi positivi".   

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