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Papa Francesco: "Sì allo ius soli. Garantire agli stranieri l'accesso al sistema pensionistico e alla sanità pubblica"

Giovanni Ruggiero
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Papa Francesco è entrato a gamba tesa nel dibattito italiano sullo ius soli con una posizione, neanche a dirlo, totalmente a favore della cittadinanza agli stranieri nati in Italia. Nel suo messaggio per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, prevista per il prossimo 14 gennaio, Bergoglio ha messo nero su bianco che al momento della nascita "va riconosciuta e certificata" la nazionalità. Il Pontefice nel suo intervento che la Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo "offre una base giuridica universale per la protezione dei minori migranti. A essi occorre evitare ogni forma di detenzione in ragione del loro status migratorio, mentre va assicurato l'accesso regolare all'istruzione primaria e secondaria. Parimenti è necessario garantire la permanenza regolare al compimento della maggiore età e la possibilità di continuare degli studi. Per i minori non accompagnati o separati dalla loro famiglia è importante prevedere programmi di custodia temporanea o affidamento. Nel rispetto del diritto universale a una nazionalità, questa va riconosciuta e opportunamente certificata a tutti i bambini e le bambine al momento della nascita". Ma non è tutto. Il Papa-premier continua: "La apolidia in cui talvolta vengono a trovarsi migranti e rifugiati può essere facilmente evitata attraverso una legislazione sulla cittadinanza conforme ai principi fondamentali del diritto internazionale. Lo status migratorio non dovrebbe limitare l'accesso all'assistenza sanitaria nazionale e ai sistemi pensionistici, come pure al trasferimento dei loro contributi nel caso di rimpatrio". Durissima la replica di Matteo Salvini, piovuta su Facebook:  Il Papa, inoltre, ha voluto dire la sua anche sullo Ius culturae, cioè il diritto di ricevere un'istruzione nel Paese d'accoglienza. Secondo il pontefice a tutti i bambini "va assicurato l'accesso regolare all'istruzione primaria e secondaria", un diritto già previsto ad esempio in Italia. Una posizione già ribadita ieri dal presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, intervenuto al Meeting di Cl, a pochi giorni dagli attentati in Spagna, Germania e Finlandia che hanno rimesso in discussione in tutta Europa la possibilità di concedere meno facilmente la cittadinanza agli stranieri.

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