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Razza bianca, l'antropologo: "Vi spiego la differenza tra noi e neri. Gli islamici, per esempio..."

Giulio Bucchi
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"Le razze non esistono", ma "bianchi, neri e cinesi non saranno mai uguali". A parlare, al Giornale, è Franco La Cecla, antropologo e professore nelle prestigiose Università di Berkeley, Barcellona, San Raffaele e oggi alla Naba di Milano. Oggi il tema della "razza bianca" è oggetto di polemica politica, visto che a parlarne è stato il candidato governatore della Lombardia, il leghista Attilio Fontana.  Per approfondire leggi anche: "Razza bianca a rischio, perché dobbiamo ribellarci" Generalizzare e semplificare è sbagliato, spiega il professore, ma il tema di fondo è innegabile: "Il bianco è diverso dal nero e i neri sono assai diversi fra di loro". Altro che bianco o nero, è un mondo a colori. "I caratteri fondamentali sono gli stessi. Dna e cromosomi non cambiano che tu sia banco o nero". Il guaio è che sinistra e politicamente corretti si fermano qua, senza fare un passo avanti verso la logica. Cioè, analizzare le "differenze culturali", che, spiega La Cecla, "hanno a che fare con l'ereditarietà, con l'ambiente, con la realtà in cui si cresce, con i caratteri secondari della biologia. E non sono facilmente superabili". Altro che integrazione obbligata. Un esempio? "Il musulmano ragiona per clan, per parentele, noi invece diamo più peso all'amicizia. Il migrante musulmano che arriva da noi non crea reti di rapporti, ma riproduce il suo habitat. Gli individui possono anche essere uguali - conclude l'antropologo -, ma le società spesso marcano, differenziano, dividono. L'integrazione è una storia lenta: gli italiani d'America ce l'hanno fatta, ma ci sono volute tre o quattro generazioni. E il lieto fine non è scontato".

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