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Indagato il padre di Matteo Renzi: la vera storia della società che inguaia il premier

Andrea Tempestini
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Indagato il padre di Matteo Renzi, Tiziano. L'inchiesta riguarda la Chil Post, l'azienda di distribuzione di giornali fallita nel 2013: il papà del premier l'aveva venduta nel 2010, ma l'anziano acquirente, oggi, si definisce solo un "prestanome". Insomma, ci sono molti elementi che contribuiscono a definire il giallo (tanto che restano da chiarire parecchi movimenti societari). Il curatore - All'epoca del fallimento della Chil Post, il curatore fallimentare avrebbe rilevato passaggi sospetti dai rami d'impresa e uscite di denaro ingiustificate. Oggi, l'accusa nei confronti di Tiziano Renzi è quella di bancarotta fraduolenta. L'avviso di garanzia gli è stato notificato quattro giorni fa, in coincidenza con la richiesta di proroga di indagini (il premier sapeva dell'avviso di garanzia, dunque, già da lunedì). Organigrammi - A rendere più complicato il quadro - come spiega Giacomo Amadori su Libero in edicola oggi, venerdì 19 settembre - il fatto che nei vari passaggi azionari e di gestione della società è stato coinvolto lo stesso Matteo Renzi che, insieme alle sorelle, ne è stato anche amministratore, per la precisione tra il 1999 e il 2004. Per un breve periodo l'attuale premier, all'epoca 22enne, era risultato anche dipendente della Chill Spa. Una circostanza, quest'ultima, che fu al centro di polemiche quando Renzi fu eletto presidente della Provincia di Firenze, perché Matteo ebbe il distacco dall'azienda dopo averne ceduto il 40% di quote, scelta che consentì di ottenere contributi per 9 anni. "La vera storia della società che inguaia il premier": leggi l'approfondimento di Giacomo Amadori su Libero in edicola oggi, venerdì 19 settembre

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