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Il "vaffa" di Travaglio ai magistrati:"Fate schifo in questo paese di m."

Marco Travaglio

Editoriale sul Fatto dopo la censura del Csm al pm minorile Anna Maria Fiorillo, che rivelò alla stampa i retroscena del fermo di Ruby la notte del 27 maggio 2010

Ignazio Stagno
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Marco Travaglio ora rompe pure con gli amici, i magistrati. Al centro della bufera tra Marco Manetta e le toghe c'è sempre il Cav e il caso Ruby. Ieri il Csm ha sanzionato con censura il pm minorile di Milano Anna Maria Fiorillo. La tirata d'orecchie per il magistrato arriva per le sue dichiarazioni alla stampa dopo la notte del 27 maggio 2010, quando Ruby fu identificata e trattenuta per accertamenti alla questura di Milano. Lo ha deciso la sezione disciplinare del Csm per violazione del riserbo. ''L'avevo messo in conto, ma lo rifarei'', ha commentato Fiorillo, aggiungendo che presentera' ricorso. Fin qui i fatti. Fate schifo -  Ma Travaglio non digerisce il buffetto del Csm al magistrato. Così con un editoriale di fuoco spara alzo zero sulle toghe. "Fate schifo. C'è un limite alla vergogna. La Fiorillo ha forse insabbiato un'indagine? Non riesco a capire perchè il Csm ha agito così. Contro di lei è stata avviata un'azione disciplinare per aver violato il dovere di riserbo. Cioè per aver osato dire la verità". Paese di merda - Alla stampa. Travaglio è un fiume in piena e va giù duro contro i magistrati: "Il plotone di esecuzione del Csm l'ha punita con la censura. Guai a chi dice la verità in questo paese di merda". Travaglio ormai ha perso la bussola. In effetti la condanna della Fiorillo per lui è un colpo basso. Sanzionare una delle fonti principali di Travaglio è uno sgarbo senza precedenti. Ora Marco come farà a riempire il suo giornale senza gli spifferi delle procure? (I.S)

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