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Occupy Santoro: Brunetta lancia il movimento per far calare la cresta ai santoni della tv

Il deputato azzurro chiede un diritto di replica nei talk che preveda per la parte offesa "stesso spazio, stesso orario e stessa enfasi"

Roberto Procaccini
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Un'acampada in punta di diritto contro i guru dei talk show politici. E' Occupy Santoro, il movimento lanciato da Renato Brunetta per rivendicare un equo spazio per le rettifiche nei salotti catodici dove settimanalmente si fa la morale all'Italia. "Tu fai le pulci in diretta tv a me? E io pretendo di avere lo stesso spazio e la stessa enfasi per risponderti", è il senso dell'operazione. Il capogruppo del Pdl alla Camera lancia l'idea dalle colonne del Foglio: Occupy Santoro è "qualcosa di situazionista e anarchico - scrive -, ma basato sulla legalità, anzi contro l'llegalità di chi si chiama Servizio Pubblico e invece trita il prossimo per scopi cannibalistici". Sia chiaro: Brunetta non ce l'ha solo con Santoro, ma anche "con Fazio, Benigni e tutti gli altri". La legge - Nella pratica l'idea del deputato azzurro è estendere la norma che regola il diritto di rettifica nei tg a tutti i format di informazione della tv. Roba non da poco, visto che attualmente "le correzioni, precisazioni e rettifiche - argomenta  Brunetta - sono date alla fine della trasmissione, e vengono sintetizzate e interpretate dalla mimica e dalla voce modulata all'uopo dal conduttore della trasmissione". Oppure, spiega ancora l'ex ministro, incastonate in mezzo al talk per dare luogo a nuove contro-argomentazioni dei moralisti del catodo. L'obiettivo di Occupy Santoro è ottenere invece la rettifica "nello stesso orario e col medesimo rilievo - spiega Brunetta -. Ma anche con uguale potenza espressiva. Medesima teatralità, o comunque qualcosa del genere". Renato non si fa cogliere impreparato da eventuali obiezioni. Santoro potrebbe rifiutarsi? Non c'è problema: "La7 può proporre uno spazio ritenuto equipollente, magari il mercoledì".

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