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Si dice Padoàn o Pàdoan?

Lucia Esposito
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Come si pronuncia il cognome di Giancarlo Padoan ministro dell'Economia del governo Renzi? Pàdoan o Padoàn? Interpellato durante una trasmissione televisiva, Renzi non ha avuto dubbi ed ha prontamente risposto «Pàdoan». «Me lo ha detto, ha aggiunto, lo stesso Pàdoan». In realtà non c'è alcun dubbio che, essendo Padoan un cognome di origine veneta, vada pronunciato Padoàn (in veneto con una n appena udibile) e non Pàdoan. Usa dire che è un cognome tronco, ma lo è in italiano, non certo in veneto, in cui dopo n cadono regolarmente tutte le vocali. In generale i parlanti quando pronunciano una parola nuova, straniera ad esempio o tecnica, portano sempre l'accento all'inizio: mìgnon invece di mignòn. La stessa parola mìcrobo era originariamente microbio e fu così trasformata da un'annunciatrice. Si tratta di quello che i linguisti chiamano un «ipercorrettismo», un semplice errore divenuto consuetudine. Ma nel caso di un cognome il cambiamento di accento non è casuale. Perché l'innaturale Pàdoan a fronte del naturalissimo Padoàn ? Perché suona più illustre? Per cancellare l'impronta regionale? Spesso si legge di persone che hanno cambiato un cognome considerato brutto o equivocabile. Ma per farlo occorre avviare una pratica farraginosa, mentre ritrarre l'accento non costa nulla. C'è stato persino il caso di un «Maggiore» trasformato in «Maggìore», con tanto di indicazione accentuale, naturalmente. Si può obiettare che dire o scrivere Pàdoan contribuisca al processo di italianizzazione linguistica, ma purtroppo non c'è nessuna parola italiana che si possa citare per analogia, perché l'italiano non ammette consonanti finali, se non nei troncamenti poetici: ad esempio «van» invece di «vanno». Resta soltanto il tentativo di differenziare il cognome dai tanti comuni «padoàn», non importa se le conseguenze sono cacofoniche sia per il veneto sia per l'italiano. Lucio D'arcangelo, Linguista

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