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Bruno Vespa scende in campo? Un clamoroso Berlusconi: ecco la sua ultima mossa

Andrea Tempestini
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Le Amministrative di giugno? Sono importanti, certo, ma il Cavaliere guarda più avanti: «Non credo di fare un torto a nessuno se rivelo che nel vertice con Matteo Salvini e Giorgia Meloni abbiamo parlato della squadra di governo: 12 persone del mondo dell'imprenditoria, della cultura, della società». Non saranno i soli, ovviamente: otto saranno i politici di “professione”. Silvio Berlusconi ha già fatto le proporzioni, è stato molto generoso col Carroccio, poco col suo partito, e infatti, i due segretari non hanno avuto niente da obbiettare: «Avremo 8 ministri di cui 3 della Lega, 3 di Fi e 2 di Fdi». Il vertice di martedì in Brianza e la rinnovata intesa con Salvini e Meloni è “rimbalzato” continuamente anche nel corso della presentazione del libro di Bruno Vespa, che si è tenuta ieri pomeriggio al Tempio di Adriano, a Roma. «Ritorno in campo per quello che posso fare nella comunicazione e per tenere insieme il centrodestra», ha attaccato il Cavaliere. Non è ancora tempo di ritirarsi, dice, rispondendo alle domande di Antonio Polito e Marcello Sorgi: «Prenderò una decisione sul mio ruolo dopo la sentenza di Strasburgo». Di certo l'ex premier non resta fermo ad aspettare. «Diego Della Valle? Magari scendesse in campo e facesse le scarpe alla sinistra!», si augura, scherzando sul lavoro di Mr Tod's. «Non lo vedrei come un avversario, è benvenuto; anche se non so dire ora se può essere il candidato premier del fronte moderato, perchè il giudizio non spetta solo a noi», puntualizza. Il presidente di Fi è sicuro che si troverà «un accordo», oppure, «come ultima istanza», anche il centrodestra farà «le primarie ma molto regolamentate». Sarà forse perchè il libro dell'ideatore di Porta a Porta si intitola “Donne d'Italia”, fatto sta che l'ex premier fa il galante: «Il mio cerchio magico? Sono donne straordinarie», dice, citando la tesoriera di Fi, Maria Rosaria Rossi. Idem con la ministra Maria Elena Boschi, con la quale usa toni lievi: «Conflitto di interessi? Non ho gli elementi», ha aggiunto. Poi la battuta: «La donna che mi ha colpito di più? Quella veneta che mi ha lanciato un sasso...». Prima di mettere tutti in guardia dai grillini «incapaci», preso atto che «Sergio Mattarella dovrebbe sciogliere le Camere e mandarci a votare», ma non lo farà, dopo aver definito «grave» l'assenza di un « giudice costituzionale del centrodestra», l'ex premier parla delle Amministrative, che sono la scadenza più prossima e il dossier più complicato. «Abbiamo stabilito con Lega e Fdi di approfondire la nostra ricerca sul migliore candidato in ogni città e ci siamo dati l'impegno di non anticipare chi ha più chance», ha aggiunto. I nomi spunteranno all'inizio dell'anno prossimo, dopo che il Pd avrà fatto le prime mosse. Berlusconi ha ammesso che «in settimana» vuole incontrare Stefano Parisi, ex direttore di Confindustria, manager, possibile candidato a Milano. Ma lui, Salvini e Meloni sono per proseguire il pressing su Paolo Del Debbio. Per Bologna, invece, si profila un ticket formato dalla candidata indicata dal leader della Lega, Lucia Bergonzoni, e quello di Fi, Galeazzo Bignami, per Torino gli azzurri insistono su Osvaldo Napoli, i fratelli d'Italia Maurizio Marrone o Agostino Ghiglia, mentre la Lega spinge per il notaio Alberto Morano. Il caso più importante e delicato resta quello di Roma. Alla cena di mercoledì sono spuntati due nuovi nomi: il giornalista Bruno Vespa, che poi il Cavaliere ha visto ieri, e l'ex generale dei Carabinieri Leonardo Gallitelli. L'ex direttore del tg1 sarebbe stato sondato a sua insaputa, ma a pochi dei forzisti è sfuggita la virulenza con la quale, al suo esordio sui social network, l'anno scorso si era scagliato contro il primo cittadino della Capitale, Ignazio Marino. Ma se Meloni non può scendere in campo in prima persona specie ora che il centrodestra è retto da un triumvirato, nell'attesa che qualcuno trovi un coniglio nel cilindro, resiste il nome di Alfio Marchini. Alla cena pre-natalizia organizzata ieri sera vicino a Ponte Milvio dall'organizzazione giovanile Azzurra Libertà, si è presentato, tra i deputati forzisti (c'era anche il governatore della Liguria, Giovanni Toti) e leghisti, anche Alessandro Onorato, capogruppo dei “marchiniani” in Campidoglio. Quest'ultimo e il commissario forzista della città, Davide Bordoni, hanno parlato fitto fitto… di Paolo Emilio Russo

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