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Luigi Di Maio, Marcello Veneziani e la profezia funebre: "Tra due mesi ci sembrerà già vecchio"

Matteo Legnani
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Un'analisi spietata della politica italiana all'indomani dello scioglimento delle Camere e alla vigilia della campagna elettorale, quella vera, che ci porterà alle elezioni del 4 marzo (due mesi esatti da oggi). E' quella che su Il Tempo tratteggia Marcello Veneziani, che descrive partiti, politici e politicanti alla stregua di tagli di carne in una macelleria messicana. Straziati, stanchi, stracotti. Dove non conta la bravura, la preparazione, il background, l'esperienza. Ma "tutto avviene così, per sortilegio. E' sconcertante la loro rapida ascesa e declino". Ovvio il riferimento a Matteo Renzi, "il Pischello della Provvidenza", passato in meno di due anni "da mattatore al mattatoio". Veneziani già vede il suo emulo, almeno nel destino politico e personale: "Tra due mesi persino Di Maio ci sembrerà vecchissimo, risapute le sue gag e le sue camminatine, le sue promesse e i suoi grilli per la testa, i suoi occhi cerchiati, la sua voce da san-gennarino-risolvo-tutto-io". Passata la "festa" della campagna elettorale e delle elezioni "si troverà un grigio gentiloni a raccattare i cocci del banchetto elettorale e a formare mesto e sbilenco un altro governo ibrido di passaggio, corridoio verso il nulla". Leggi anche: Di Maio, l'agguato in campagna elettorale: che cosa gli fa l'imprenditore

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