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Sfera Ebbasta, lo sfregio ai comunisti al Concertone del Primo maggio: "Sul palco avevo...", rossi umiliati

Giulio Bucchi
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Se inviti sul palco del Primo maggio Sfera Ebbasta, il "re dei tamarri", non puoi aspettarti sermoni sul lavoro equo, la difesa degli esodati, i diritti dei dimenticati. E lui, il re della cafonissima trap idolo dei giovanissimi italiani e reuccio dei social, ci ha giocato tanto. Quasi una provocazione punk, ma non giureremmo sulla consapevolezza culturale dei suoi gesti. Avevo 2 Rolex sul palco ✌— Sfera Ebbasta (@sferaebbasta) 1 maggio 2018 Il rapper milanese, al secolo Gionata Boschetti, cantore delle periferie volgarotte, degli abiti griffati, delle belle ragazze e dei soldi a palate (tutti valori molto poco di sinistra, ma in questo caso i sindacati hanno chiuso un occhio), non solo non si è curato granché di lanciare messaggi sociali al pubblico di piazza San Giovanni a Roma (a meno che il dito medio esibito prima di fuggire dal palco non sia classificabile come tale), ma dopo essersi presentato in completo Gucci su Twitter ha fatto notare ai suoi follower un dettaglio non di poco conto: "Avevo due Rolex sul palco". Ne saranno stati lieti quelli dello Stato sociale. 

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