Cerca
Cerca
+

Casta a 5 stelle, la fidanzata del deputato assunta nello staff dei grillini

Eliana Giusto
  • a
  • a
  • a

Non è il primo caso. E c'è da temere che non sarà nemmeno l'ultimo. Perché di episodi simili è lastricata la strada che va dalla fondazione del Movimento 5 Stelle ai giorni nostri. Come se per i grillini la fiducia fosse una questione strettamente legata alla parentela. Stavolta la polemica ha pure varcato i confini nazionali, visto che l'europarlamentare trevigiano pentastellato, David Borrelli, considerato molto vicino a Casaleggio, avrebbe trovato il modo per portarsi la compagna, Maria Angela Riva, 44 anni, a Bruxelles. A rivelare la vicenda è stato il settimanale L'Espresso, rimbalzata sui siti e sui social, sempre molto attenti alle questioni di cuore dei parlamentari. La Riva, come tirocinante, è entrata a far parte dello staff dell'europarlamentare grillina, Isabella Adinolfi. Non è la prima volta che compagni, consorti o parenti dei 5 Stelle entrano negli staff di altri amministratori municipali e parlamentari, come se questa fosse una cosa del tutto normale. Il problema, diciamo così, è tutto politico, dato che il Movimento di Beppe Grillo ha fatto dell'anti-casta e della cosiddetta democrazia diretta, basata sul voto interno in rete, i suoi vessilli, i suoi principi fondamentali. Questi incroci, molto contigui al conflitto d' interessi, non sono certo il miglior viatico per chi va in piazza a gridare «Onestà, onestà». Evidentemente Flaiano non smette mai di aver ragione e quel «tengo famiglia» resta un italico motto scolpito nella pietra. Che nemmeno i grillini hanno rimosso. Sia chiaro, l' incarico in questione non viola norme o leggi varie. E su questi elementi si basa la sdegnata e vibrata reazione dei 5 Stelle. «Non viola alcuna regola», sostiene Borrelli. Né dell' Europarlamento - nessun deputato può assumere familiari - né del movimento di Grillo, che vieta ai parlamentari di farlo. Riva non è stata assunta da Borrelli. Però l' opportunità politica resta quanto mai discutibile. Altrettanto adirata la diretta interessata. Da quasi 10 anni la Riva fa parte del Movimento, ben prima di diventare la compagna dell' eurodeputato. Quest' ultimo, 46 anni, è ritenuto uno dei pupilli di Grillo, primo consigliere comunale d' Italia, amico personale di Gian Roberto Casaleggio e ora in ottimi rapporti con il figlio Davide. Non solo. Borrelli è uno dei tre patron di «Rosseau», la piattaforma web cuore politico economico e finanziario del sistema pentastellato. Particolare, questo, tutt' altro che secondario. Da anni Borrelli è l' anima della Trevigroup, società informatica di Treviso costituita nel 2010 che si occupa di software e protezione delle reti aziendali. Come emerge dai dati delle Camere di commercio, Borrelli ne è vicepresidente e azionista al 25% (identica quota accreditata ad altri 3 soci). A farsi notare, però, è il fatturato della Trevigroup, in costante crescita. Dall' ultimo bilancio depositato, chiuso al 31 dicembre 2016, i ricavi risultano essersi attestati a 1 milione e 48mila euro, in crescita rispetto al milione tondo del 2015 e ai 988mila euro del 2014. Insomma, non proprio una figura di secondo piano. La Riva, attivissima sul fronte dei precari e della cultura, in linea con la sua laurea in Storia dell' arte con diverse pubblicazioni all' attivo, è stata inserita a maggio scorso nello staff della Adinolfi. Tirocinante-stagista con un compenso che oscilla fra i 1.200 e i 1.400 euro lordi al mese. Ogni parlamentare ha un budget, per lo staff, con discrezionalità su numero e livello. «Ma di cosa parliamo», sbotta lei, «è un incarico su base fiduciaria, per competenze e curriculum, dire compagna di è insultante e sessista per noi donne», sostiene la Riva, «come se non avessimo diritti e competenze. Non sono nominata dal mio compagno. È intollerabile doversi giustificare per un incarico dato alla luce del sole. Ho titoli, ho organizzato mostre, anche a Venezia, ho curato diverse pubblicazioni» insiste la tirocinante della Adinolfi, «ho accettato l' incarico perché è trasparente, valorizza le mie competenze ed è perfettamente legittimo». Da quando è a Bruxelles, la Riva lavora per i musei reali del Belgio, curando audioguide e traduzioni in italiano. Ora questo nuovo incarico. E la bufera politica. di Enrico Paoli

Dai blog