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Renzi: "Veltroni? Meglio che si dedichi ai libri"

Renzi e Veltroni

Il sindaco rottamatore contro Walter l'africano: "Con i romanzi ha raggiunto i maggiori successi. Se vinco le primarie, lui in Parlamento non ci andrà"

Andrea Tempestini
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  Nuovo attacco del sindaco rottamatore Matteo Renzi. Nel mirino ci finisce uno dei "grandi vecchi" della nomenklatura democratica, Walter Veltroni, Uolter l'africano: "Direi che i successi maggiori li ha avuti come romanziere. Gli auguro tanti romanzi belli per il futuro". Un futuro da romanziere, insomma, a patto che sia lontano dal Parlamento. Renzi lo ha spiegato senza giri di parola in un'intervista a Radio2: "In caso di vittoria alle primarie manderei a casa Veltroni, come tutti quelli che hanno fatto più di quindici anni di Parlamento. Credo si possa lasciare spazio ad altre persone". Questo l'ultimo atto dell'attacco del sindaco di Firenze ai quadri del Pd: negli ultimi giorni le bordate di Renzi si erano abbattute contro Rosy Bindi, Dario Franceschini, Pierluigi Bersani e Massimo D'Alema. "Contro di me tiro al piccione" - Renzi ha poi proseguito la sua lotta di trincea ringraziando - ironicamente - tutti quelli che nel Pd lo criticano, perché così salgono i suoi consensi. "Tutti quei leader della sinistra, che sono da venti anni al potere senza cambiare nulla. Tutte le volte che mi attaccano aumentano i miei sostenitori". E ancora: "Sono litigiosi praticamente su tutto e concordano su pochissime cose. Una di queste è fare il tiro al piccione, dove io faccio la parte del piccione. Li ringrazio, perché a ogni attacco fanno crescere le adisioni ai miei comitati", ha concluso il sindaco di Firenze, sempre più in lotta per la leadership nel Partito Democratico in vista delle primarie dove proverà a rubare lo "scettro" al segretario Bersani. La dura replica di Ichino - Le parole di Renzi, al solito, hanno sollevato aspre critiche nel Pd. Duro il giuslavorista Pietro Ichino: "Oggi a Radio2 Rai Renzi ha detto che Walter Veltroni 'i successi maggiori li ha avuti come romanziere, piuttosto che come politico'. Non concordo, e glielo ho subito detto; ricordandogli che se lui è Sindaco di Firenze, e oggi può competere con successo per la leadership del Pd, lo deve a una concezione e struttura del partito stesso, imperniata sulle primarie, che dobbiamo interamente al suo fondatore e primo segretario". Quindi Ichino ha cercato di mettere in guardia il sindaco di Firenze: "Gli ho anche consigliato di non perdersi in invettive e polemiche, che aumentano inutilmente il livello già troppo alto di litigiosità della nostra politica, ma di concentrarsi sul programma". "D'Alema? Non porta sfiga, ma vada a casa" - Nel pomeriggio, Renzi è tornato a bastonare anche Massimo D'Alema, una delle sue "vittime" preferite: "E' naturale che stia con Bersani - ha spiegato il sindaco a Rtl -, per la loro vicinanza e amicizia, e anche perché noi un po' più giovani che stiamo cercando di fare questa rivoluzione alle primarie abbiamo detto fin dalla partenza che, se vinciamo noi, alle persone come D'Alema diciamo grazie ma le mandiamo a casa, quindi è naturale stia con Bersani. Non credo porti sfiga, semplicemente le sue occasioni per cambiare l'Italia le ha già avute, se non ci è riuscito che passi mano agli altri. Magari sbaglieremo noi ma sbaglieremo in modo diverso".   

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