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Bioderma: un'arma in più contro i problemi dell'acne

Non solo un problema estetico, ma una vera e propria malattia cutanea con importanti implicazioni psicologiche e di relazione

Maria Rita Montebelli
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E' sicuramente una delle malattie della pelle più 'odiosa' e difficile da combattere, e lo sanno bene i ragazzi, che ne sono i più colpiti. Può presentarsi in varie forme e livelli di gravità, dalle più lievi alle forme più severe, con importanti implicazioni sulla qualità della vita di chi ne è affetto e, proprio per questi motivi, va curata in modo appropriato, rivolgendosi al dermatologo, ed evitando il passa parola che può condurre solo a cocenti delusioni sul piano dei risultati soprattutto nelle forme più gravi. Fino ad oggi i dermatologi hanno lavorato su più fronti per contrastare questo frequente problema e il sebo in eccesso è stato messo sotto accusa perché ritenuto la principale causa dell'insorgenza dell'acne. Un gruppo di ricerca internazionale composto dal Prof. Christos Zouboulis, Direttore dell'Ospedale Dermatologico di Berlino e uno dei massimi esperti mondiali sulle ricerche sul sebo, dal Dottor Mauro Picardo, ricercatore e Responsabile del Laboratorio di Fisopatologia Cutanea dell'Istituto Dermatologico San Gallicano IRCCS di Roma e dal dottor Eric Jourdan, Direttore scientifico del Laboratoire Dermatologique Bioderma, ha condotto uno studio, per approfondire le conoscenze sulle cause dell'acne ed, in particolare, sul ruolo del sebo. I risultati hanno messo in evidenza come non sia tanto l'eccesso quanto piuttosto la variazione della composizione qualitativa del sebo una delle cause dell'insorgenza dell'acne. Il ruolo del sebo. “Nella pelle sana – spiega Vincenzo Bettoli, Professore a Contratto presso la Scuola di Specializzazione in Dermatologia e Venereologia, Responsabile dell'Ambulatorio Acne, Università di Ferrara – il sebo ha la funzione di proteggere la pelle; in particolare sono tre gli acidi della pelle che garantiscono la sua integrità: l'acido sapienico che tiene sotto controllo l'attività antibatterica, l'acido oleico che protegge la barriera cutanea e l'acido linoleico che è responsabile della permeabilità della pelle. Quando la composizione del sebo muta, ed in particolare quando vi è un'alterazione di questi acidi grassi, il ruolo protettivo del sebo ha una falla che porta alla produzione delle manifestazioni tipiche dell'acne: la riduzione dell'acido sapienico diminuisce l'attività antibatterica, aprendo così la strada ad infezioni, l'attività protettiva dell'acido oleico viene a mancare consentendo la comparsa di comedoni e la diminuita presenza dell'acido linoleico produce una ipercheratinizzazione della barriera cutanea”. Un nuovo dermocosmetico. “Abbiamo quindi compreso - afferma Eric Jourdan -  quanto sia importante mantenere la composizione del sebo delle persone con acne, il più possibile, simile a quello delle persone con pelle sana. Queste conoscenze sono state utilizzate dai ricercatori Bioderma per mettere a punto un innovativo dermocosmetico per la pelle a tendenza acneica Sébium Global, basato sul principio attivo bakuchiol e sul complesso antiossidante brevettato fluidactiv, che hanno dimostrato di riuscire a riequilibrare il livello degli acidi grassi del sebo, agendo quindi sulle cause della formazione dell'acne”, spiega Jourdan. L'associazione bakuchiol e fluidactiv combatte l'ossidazione degli acidi grassi e dello squalene presenti nel sebo la cui ossidazione è una delle principali cause delle alterazioni del sebo che portano all'acne. “Uno studio in doppio cieco su 40 persone con pelle grassa acneica, che prevedeva un'applicazione di bakuchiol e fluidactiv per un periodo di 8 settimane, ha dimostrato di riuscire a normalizzare il profilo lipidico” conclude Jourdan. Si stima che siano 1.200.000 – il 40% della popolazione tra i 15 e i 19 anni – i giovani colpiti da acne moderata, mentre circa il 3%, soffre della forma più grave. Nella forma giovanile, l'acne colpisce quasi equamente maschi e femmine, ma l'acne non interessa solo i giovani e può comparire anche in età adulta, colpendo prevalentemente le donne (12%) e meno (1%) gli uomini. (LARA LUCIANO)

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