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Antonio Socci e l'ipotesi di nuovo lockdown: "La sicurezza del potere si fonda sull'insicurezza dei cittadini"

Antonio Socci

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L'ipotesi di nuovo lockdown comincia ad aleggiare ufficialmente al Viminale, a soli tre giorni dalla fine della "Fase 1", e Antonio Socci non può far altro che rispolverare su Twitter un vecchio lavoro dell'indimenticato Leonardo Sciascia, Il cavaliere e la morte. "La sicurezza del potere si fonda sull'insicurezza dei cittadini", scriveva l'autore siciliano. Un concetto raramente così attuale come in queste settimane di "state a casa", isolamento forzato, Parlamento di fatto esautorato e comunicazioni ufficiali affidate a bollettini e live Facebook del premier a tarda sera. 

Uno scenario alla 1984 di Orwell, se vogliamo. Che Socci riassume in un altro tweet, stavolta del deputato leghista Claudio Borghi: "Se al governo c'è il Pd il deficit non c'è più, è sostituito dalla locuzione SOLDI FRESCHI". Non sto scherzando, avete notato?".  E Socci non si sconvolge per la propaganda dei partiti ("scontata"), "il problema casomai insorge quando c'è un sistema mediatico che non fa informazione, ma - appunto - supporto a UNA propaganda...". Sarà, si chiede l'opinionista di Libero, il caso dell'Italia?

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