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Recovery Fund. lo Stato non deve indebitarsi: deve prestare soldi alle imprese

Paolo Becchi - Giovanni Zibordi
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Siamo onesti. L'accordo sui 750 miliardi di Recovery Fund dal punto di vista puramente finanziario non è una totale fregatura per noi, perché prima l'Italia doveva versare ogni anno alla Ue più di quello che riceveva e ora riceverebbe indietro in pratica i soldi che versa, rimanendo in pari. Inoltre se si finanzia col Btp a 10 anni, ad esempio, paga un 1,3%, mentre con questo fondo ci sono circa 127 miliardi con tasso vicino a zero. Il governo risparmia qualche miliardo ogni anno. La Ue non aveva altra scelta: se non iniziava ad emettere debito in comune - in pratica gli eurobond di Tremonti sotto falso nome - la Bce per evitare un crac dei Btp e dell'euro avrebbe dovuto comprare altri 750 miliardi o forse 1.000 miliardi di titoli di Stato per cui alla fine sarebbe arrivata a detenere la metà dei Btp in circolazione. Alla fine non avrebbe avuto più via d'uscita, perché se smetteva di comprare i titoli di Stato avrebbe provocato una crisi finanziaria e se continuava monetizzava di fatto gran parte del debito pubblico. La Lega è l'unica forza di opposizione assolutamente contraria al fondo, ma cosa ha proposto in alternativa? Emettere più Btp o addirittura Bot. Questo però funziona solo fino a quando la Bce continua ogni mese a creare decine di miliardi di euro e li usa per comprare Btp (e altri titoli di stato europei). La Bce è già arrivata ad una cifra pari al 63% del Pil dell'eurozona, quando in Usa la Fed è sotto il 40% e così anche la Banca di Inghilterra. In questo modo la Bce ha già spinto i tassi di tutti i paesi del Nord Europa a livelli negativi da due anni, cosa che soffoca banche, assicurazioni e fondi pensione. Continuando ad emettere centinaia di miliardi di Btp sui mercati il governo italiano comunque è dipendente dalla Bce e, quando smettesse, dai mercati. La Bce per ora assorbe tutte le emissioni, ma può smettere perché è dubbio che sulla base del suo statuto possa farlo. E il Recovery Fund? Con questo fondo non siamo dipendenti dalla Bce ma da regole da concordare con gli altri paesi europei, che hanno una specie di diritto di veto indiretto: se non vogliono quota 100 o il reddito di cittadinanza ti possono obbligare a cancellarli. E il fondo non potrà essere usato per ridurre le tasse. Insomma, il Recovery Fund non è una fregatura, ma quasi. Morale della favola. Btp a stecca o Recovery Fund, nessuna delle due soluzioni risolve il problema. E allora? Chiediamoci: come mai altri paesi non si trovano in difficoltà finanziarie come noi? Non parliamo qui della Germania che ha una struttura finanziaria del tutto peculiare con poco debito e circa 1400 banche pubbliche locali, ma di Spagna, Portogallo, Francia, Belgio e persino della mitica Olanda. La risposta sintetica è (si veda il grafico a lato) nel confronto proprio con la "frugale" (?) Olanda. A differenza dell'Italia, paesi come l'Olanda non usano il deficit pubblico come strumento principale di finanziamento dell'economia, usano invece il credito bancario interno, le proprie banche. Noi siamo l'unico paese Ocse in cui c'è poco credito. Il confronto con l'Olanda è clamoroso. L'Olanda non ha bisogno di deficit pubblici perché ha pompato un'enorme quantità di credito nella sua economia. Per la precisione quasi il 260% del Pil contro il 110% del Pil dell'Italia. Una differenza macroscopica del 150%. I dati sono ripresi dal database della Fed. Sono dati clamorosi: sarebbe come se in Italia ci fossero oltre 2000 miliardi di euro in più di denaro in circolazione.

 

 

Si tratta allora di indebitare famiglie e imprese e questo è male? Emettere Btp è debito, accedere al Recovery Fund vuol dire indebitarsi, nell'economia moderna il 95% del denaro che circola è creato come debito. L'Olanda si indebita meno di noi in termini di titoli di Stato ma ha una massa enorme di mutui, credito al consumo, fidi, prestiti ad aziende, bond societari. Questo è finanziamento reale dell'economia interna, quasi tutto tramite banche e non è soggetto a spread sui mercati e ai parametri Ue che riguardano solo il debito pubblico. Non è che gli olandesi si indebitano meno di noi, in realtà sono meno "frugali" di noi, ma creano debito attraverso le loro banche. Lo stesso meccanismo lo si vede in molti altri paesi europei. Se vogliamo uscire dall'austerità permanente forse potremmo cominciare a seguire l'esempio dei paesi "virtuosi" o semplicemente più astuti di noi, che limitano sì il deficit pubblico, ma si finanziano internamente pompando in silenzio credito nell'economia tramite le loro banche

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