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Lia Quartapelle, il ritratto: una nuova Laura Boldrini, la più giovane rottamata nella storia del Pd. Ogni volta che parla...

Alberto Busacca
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Attenti a quelle due. Laura e Lia. Un po' come Thelma e Louise del film degli anni Novanta, solo che non infrangono la legge e sono un po' più di sinistra. Una non ha bisogno di presentazioni: è Laura Boldrini, ex presidente della Camera ed ideatrice di un nuovo modo di intendere la politica (il boldrinismo, appunto), fatto di minoranze, femminismo e una punta di snobismo. L'altra è Lia Quartapelle, classe 1982, moglie di Claudio Martelli, al secondo mandato come deputata dopo aver rischiato, nel 2018, di diventare la più giovane rottamata del Pd (è stata candidata a Milano solo dopo le proteste della base per la sua iniziale esclusione). Attenti a quelle due. La Boldrini e la Quartapelle, entrambe nella Commissione esteri della Camera, hanno scoperto di avere molte cose in comune.

 

 

 

E così, insieme, hanno iniziato a portare avanti diverse battaglie. Insieme, ad esempio, sono andate a Vilnius per stringere la mano all'oppositrice bielorussa Svetlana Tikhanovskaja. Insieme hanno sottoscritto un'interrogazione al ministro dell'Interno per chiedere lo scioglimento di Forza nuova e CasaPound in nome dell'antifascismo. Insieme hanno firmato una proposta di legge contro gli stereotipi di genere nei libri di testo. Insieme hanno sostenuto la campagna in difesa dei diritti degli afroamericani dopo la morte di George Floyd, con alcuni deputati dem, Boldrini in testa, che si sono anche inginocchiati in Aula. «Sono orgogliosa», ha detto allora la Quartapelle, «di far parte di un gruppo parlamentare che ha voluto unirsi alle piazze di tutto il mondo e sono orgogliosa di essermi inginocchiata in segno di rispetto per chi soffre, anche in Italia, per le violenze e le discriminazioni che avvengono tutti i giorni». Insomma, la sensazione è che Lia voglia seguire le orme della collega-amica più grande. Il suo "boldrinismo", però, si distingue dall'originale perché lei lo condisce con una punta di "cattiveria". Se l'ex presidente della Camera ha sempre l'aria di essere trascinata nelle polemiche quasi controvoglia, la Quartapelle, invece, pare divertirsi a far arrabbiare gli avversari ogni volta che può.

L'ultimo caso è di pochi giorni fa, quando a Montecitorio si parlava di coronavirus. E lei ha pensato bene di prendersela con la sua regione: «La Lombardia, governata dalla Lega e dalla destra, trasmette tutti i giorni i dati sui contagi ed è incredibile che i colleghi del Carroccio non si siano resi conto che un quarto dei contagiati risiede lì». Risultato: proteste del centrodestra, un leghista espulso e la richiesta alla maggioranza di prendere le distanze dalla deputata dem. Stesso caos quando la Quartapelle ha criticato i pieni poteri a Orban (quelli a Conte invece vanno bene), scrivendo sui social: «Orban in Ungheria assume i pieni poteri. L'Ue agisca per difendere la democrazia. No ad aiuti europei all'Ungheria contro il coronavirus». A risponderle, allora, è stata Giorgia Meloni: «Ecco l'umanità della sinistra. Far morire gli ungheresi per colpire Orban». Già, molto umana. D'altra parte Lia è così: una piccola Boldrini, solo un po' più bellicosa e litigiosa... 

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