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Coronavirus, la guida di Melania Rizzoli agli undici vaccini pronti che l'Italia ancora non ha

Melania Rizzoli
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La regina d'Inghilterra Elisabetta II, 94anni, e suo marito il principe Filippo, 99anni, riceveranno entrambi la prossima settimana il vaccino Pfizer-BioNTech contro il Covid, che ha appena ottenuto il via libera dalle autorità sanitarie britanniche, e la coppia reale sarà vaccinata in via prioritaria a causa della loro età e non come trattamento preferenziale, riferisce il Daily Mail, rendendo pubblica questa profilassi al fine di incoraggiare e sostenere la campagna di vaccinazione per estenderla a quante più persone possibile. Sono ben 11 i vaccini già pronti al mondo per essere impiegati, sviluppati con tecnologie diverse e sintetizzati ognuno con caratteristiche differenti tra loro, sia in termini di efficacia terapeutica che di costo sul mercato, per cui noi di Libero vi offriamo una panoramica orientativa e completa su questi farmaci innovativi che, una volta distribuiti, eviteranno milioni di morti per Covid19 nel mondo.

 

 

1-PFIZER (Usa) e BIONTECH (Germania), (BMT162b2), è un vaccino a mRna (Rna messaggero) che fornisce istruzioni genetiche per costruire e produrre, una volta iniettato, le proteine Spike del Coronavirus, le quali, una volta rilasciate nel circolo sanguigno provocano la risposta del sistema immunitario contro la Spike, ossia l'«uncino» che consente al virus di attaccarsi alle cellule ed iniziare la sua opera distruttiva. Il farmaco viene somministrato in 2 dosi a 28giorni di distanza, e dai risultati annunciati garantisce un'ampia protezione dal virus vicina al 100%, e sarebbe in grado di prevenire la malattia ma anche di renderla meno severa. L'unico problema per la distribuzione è che questo farmaco per essere conservato necessita di temperature bassissime vicine a -80 gradi celsius.

2-MODERNA (Cambridge e National Institute of Health Usa), (mRNA-1273), come il precedente è un vaccino mRna, con le stesse caratteristiche di produzione della proteina Spike per la risposta immunitaria, con una efficacia riferita del 94,5%; si tratta di un farmaco che promette di proteggere anche dalle forme più gravi di Covid19. Anche lui per essere conservato in sicurezza necessita di temperature bassissime di -40 gradi celsius, ma sarebbe in grado di restare stabile tra i 2 e gli 8 gradi centigradi, quelli di un normale frigorifero, per un mese.

3-ASTRAZENECA & OXFORD UN, (AZD1222), prodotto dallo Jenner Institute (UK) insieme all'Advent-Irmb (Italia) e AstraZeneca (UK-Svezia) è un vaccino a vettore virale non replicante, ovvero il vettore del farmaco è costituito da un virus (ChAdOx1) che è una versione indebolita di un comune virus del raffreddore, un adenovirus che causa infezione negli scimpanzé, che è stato geneticamente modificato in modo da rendere impossibile la replicazione nell'essere umano. A questo virus è stato aggiunto il codice genetico per fornire istruzioni per la produzione della proteina Spike del Coronavirus, cosa che terapeuticamente si traduce nella formazione di anticorpi contro la proteina Spike, la stessa che si trova sulla superficie dei coronavirus. La procedura per la sintesi di questo vaccino può contare su una piattaforma già consolidata, la stessa da anni in uso per produrre tutti i vaccini per l'influenza, per la Tbc, per il MeningococcoB, per la Chikungunya, per la Zika e per la Peste. Sono necessarie due dosi a distanza di 28 giorni, anche se un gruppo di scienziati sulla rivista Nature ha sperimentato maggior efficacia di questo vaccino se somministrato alla dose più piccola. Il farmaco promette una forte risposta immunitaria negli anziani.

4-JOHNSON&JOHNSON, Usa (AD26.COV2-S), come il precedente è un vaccino a vettore virale non replicante, costituito da un virus (Ad26), la versione indebolita di un comune virus del raffreddore (adenovirus), anche lui modificato geneticamente in modo che sia impossibile la sua replicazione nell'organismo umano e ricombinato con l'aggiunta di un codice genetico per la produzione della proteina Spike del Coronavirus. L'immissione in circolo della proteina avviene una volta iniettato il vaccino, innescando la risposta immunitaria. Questo vaccino può essere somministrato in una sola dose, oppure in 2 dosi a distanza di 56 giorni.

5-NOVAVAX (Maryland, Usa) (NBX-CoV2373), è un vaccino a "subunità proteica" che impiega cioè una proteina, o parte di essa, del virus mirato, più un adiuvante, ovvero un componente di potenziamento immunitario che provoca la risposta di difesa antivirale. Questo tipo di vaccino è molto conosciuto e ampiamente utilizzato già da diversi anni, al punto che la rivista Science lo presenta come il miglior candidato vaccino in corsa, poiché sfrutta tecnologie già ampiamente testate per altri vaccini come quelli contro l'epatiteB e l'herpes zoster. Le dosi necessarie sono 2 a 21 giorni di distanza. Questo farmaco non ha ancora ultimato la sua sperimentazione.

6-SPUTNIK V, Gamaleya Institute (Russia) è un vaccino a vettore virale non replicante, con la differenza che il vettore virale è costituito da due versioni indebolite di un adenovirus del raffreddore (Ad5 e Ad26), anche lui geneticamente modificato affinché non si replichi nel corpo umano, e "ricombinato" con l'aggiunta di un codice genetico affinché produca, una volta iniettato, la proteina Spike del Corona ed attivi la risposta immunitaria, con la stessa piattaforma dei vaccini per l'influenza. Annunciato l'11 agosto dal presidente Putin prima ancora che le sperimentazioni in fase3 fossero iniziate, è stato testato su oltre 40mila volontari in Russia ed altrettanti tra Bielorussia, Emirati Arabi Uniti, Venezuela ed India. Anche questo farmaco può contare su una piattaforma molto consolidata, e la sua caratteristica è che può essere conservato anche a temperature normali.

7-CORONAVAC, Sinovac (Cina), Istituto Butantan (San Paolo Brasile), 8-CorV, Beijing Institute Sinopharm (Cina), 9-NEW CROWN COVID19, Wuhan Institute Sinopharm (Cina) Sono 3 vaccini cinesi a virus inattivato, che usano cioè virus uccisi e mescolati ad un adiuvante (idrossido di alluminio) prima di essere iniettati nei pazienti, che ottengono agevolmente la risposta immunitaria senza causare alcuna infezione. Questi vaccini con virus inattivati utilizzano tecnologie già note e sperimentate, oltre a meccanismi usati per la sintesi di molti vaccini esistenti, inclusi quelli contro il morbillo e la poliomielite. La caratteristica di questi farmaci è che possono essere somministrati anche a persone con sistema immunitario indebolito, e non hanno particolari indicazioni per la conservazione e la distribuzione. Hanno ricevuto l'approvazione anticipata per l'uso di emergenza in Cina nell'agosto 2020 e negli Emirati Arabi nel settembre 2020. Le dosi necessarie sono sempre 2 a 21 giorni di distanza.

10-nCoV Ad5, Cansino Biologics (Cina), Academy of Military Medical Science (Cina) È un vaccino a vettore non replicante costituito da un virus Ad5 che è una versione indebolita dell'adenovirus del raffreddore, anche lui geneticamente modificato affinché non si replichi e ricombinato con un codice genetico per produrre la proteina Spike del Coronavirus. A maggio sono stati pubblicati gli studi sulla sicurezza, che dimostravano la forte risposta immunitaria prodotta e con una azione senza precedenti. Il 25 giugno l'esercito cinese ha approvato il farmaco come "particolarmente necessario" e ad agosto CanSino ha iniziato a eseguire le prove della fase 3 in diversi Paesi, inclusi Arabia Saudita, Pakistan e Russia coinvolgendo migliaia di volontari. Questo vaccino si somministra in 1 sola dose.

11-COVAXIN, Bharat Biotech (Hyderabad, India), NIV (India) è il vaccino a virus inattivato che usa virus uccisi e mescolati ad adiuvante (idrossido di alluminio) prima di essere iniettati, ottenendo una risposta immunitaria senza contrarre alcuna infezione. La sperimentazione è in fase 3 in tutta l'India dal luglio 2020, prevede risultati all'inizio del 2021 con distribuzione del farmaco dal prossimo giugno. Le dosi necessarie sono 2 a 28 giorni di distanza.

PRIMA GLI INGLESI
Il Regno Unito è il primo Paese al mondo ad aver dato il via libera al vaccino anti-Covid della Pfizer, che sarà somministrato a 400mila inglesi entro la fine dell'anno, un traguardo dovuto al fatto che Londra è ormai libera dalle laboriose procedure comunitarie. In Europa i vaccini saranno gratuiti per tutti e non obbligatori. Attualmente sono 165 i vaccini in via di sperimentazione, ma gli 11 elencati in questo articolo presentano caratteristiche di sicurezza accertate, che sono il primo criterio per la loro autorizzazione ed approvazione sanitaria, mentre il secondo criterio rimane la loro efficacia sulla profilassi della infezione virale. Il terzo criterio è il prezzo, che non deve superare i 15 a fiala. Tutti gli Stati membri avranno un accesso uguale a tutti i vaccini approvati, interpretati come un bene comune, fermo restando le strategie di vaccinazione, che individueranno i gruppi e le categorie a cui somministrarlo per prime, a cui seguirà il monitoraggio. La più grande campagna mondiale di vaccinazione di massa ormai in atto sarà l'unica strategia terapeutica che consentirà di riprenderci le nostre vite stravolte dalla pandemia, di tornare ad una normalità senza le attuali restrizioni, e soprattutto a rimettere in moto l'economia nazionale ed internazionale ormai allo stremo.

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