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Giuseppe Conte, l'impresa al contrario dell'ex premier: in un anno ha prodotto 80 kg di documenti

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Altroché semplificazioni. L'anno scorso fra decreti, Dpcm, leggi, ordinanze, delibere, determine, circolari, l'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ha prodotto e diffuso 323 edizioni di Gazzetta Ufficiale a cui si aggiungono 45 fra supplementi ordinari e straordinari. Complessivamente questi documenti comprendono 31.942 pagine. Se fossero state stampate tutte, il peso raggiunto da questa valanga di carta ammonterebbe a 80 chilogrammi. Ma oltre che pesante fisicamente, questa massa documentale è pure indigesta alla lettura. Qualora una persona dotata di un'intelligenza media si fosse dedicata a leggere tutti i testi prodotti, impiegando 5 minuti a pagina e sforzandosi di capirne il significato, avrebbe impiegato 333 giorni lavorativi. Praticamente un intero anno di lavoro. A fare il calcolo è l'associazione artigiani Cgia di Mestre. Purtroppo non si tratta di un caso eccezionale.

 

Se si includono anche i supplementi ordinari e straordinari, nel 2019, ad esempio, sono state pubblicate 305 edizioni di Gazzetta Ufficiale. Sebbene il numero dei volumi rispetto al 2020 sia inferiore, il numero complessivo di pagine è stato addirittura di poco superiore: 32.236. Nel 2018, invece, a fronte di 365 Gazzette, il numero di pagine si fermò a quota 30.671, mentre nel 2017 si è raggiunto il record del numero di fascicoli prodotti, ben 371, più di uno al giorno, più o meno con lo stesso numero di pagine registrato l'anno scorso. Nel 2020 la punta massima di produzione normativa è stata registrata l'8 gennaio. In quell'occasione, il Poligrafico dello Stato ha stampato il Supplemento ordinario numero 1 contenete il testo, le tabelle e i grafici degli Indici sintetici di affidabilità fiscale, Isa in sigla, che da qualche anno hanno sostituito gli studi di settore.

 

Così imprese, commercialisti, associazioni di categoria e addetti ai lavori si sono trovati tra le mani un faldone da 4.617 pagine che sviscera gli indicatori di tutte le attività economiche con le relative specificità territoriali che sono soggette agli Isa. Come sottolinea la Cgia, secondo la Banca d'Italia il principale ritardo che caratterizza l'economia del nostro Paese è la Pubblica amministrazione che deve assolutamente migliorare le performance riferite alla qualità e ai tempi di risposta dei servizi richiesti dai cittadini e dalle imprese. Secondo la Cgia, per migliorare la situazione, bisogna semplificare il quadro normativo e accelerare i tempi di risposta della Pubblica amministrazione. Con troppe leggi, decreti e regolamenti i primi penalizzati sono i funzionari pubblici che nell'incertezza interpretativa si «difendono» spostando nel tempo le decisioni.

 

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