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Ddl Zan, Roberto Formigoni: "Il suo vero obiettivo è imporre l'ideologia del gender e quella lgbt"

Il governatore della Regione Lombardia

Roberto Formigoni
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È giusto essere contro le discriminazioni? È giusto e doveroso. È giusto essere contro ogni discriminazione per razza, religione, sesso? È giusto e doveroso. E allora perchè siamo contrari al ddl Zan? Perchè combatte le discriminazioni solo apparentemente, in realtà è finalizzato a opporsi subdolamente alla libertà di espressione di chiunque sui temi del sesso e della famiglia, cercando di introdurre a forza nella società l'ideologia del gender e quella lgbt. Leggiamo, per fare un solo esempio, l'art.4. Le prime righe dicono: "Sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonchè le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte...". Sorge spontanea una domanda: tutto questo è già garantito dalla Costituzione all'art21, che bisogno c'è di ripeterlo in una legge ordinaria? Il dubbio viene sciolto dalle parole immediatamente successive: "...purchè non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti".

 

 

In parole povere, nella prima parte l'art.4 afferma che è legittimo ciò che è legittimo e garantito dalla Costituzione, nella seconda parte introduce una arbitraria limitazione a ciò che è legittimo, alla libertà di espressione, e lo fa in modo così volutamente generico e confuso da rendere possibile qualunque arbitrio, esponendo chi non si allinea a inchieste e condanne. Basti ricordare che sulla base di una legge analoga al ddl Zan, il 6 febbraio 2014 un cardinale spagnolo, Fernando Sebastián Aguilar è stato iscritto nel registro degli indagati per omofobia per aver detto che, essendo la sessualità orientata anzitutto alla procreazione, tale finalità è preclusa in una relazione omosessuale. E in Canada la Conferenza dei presidi delle facoltà di legge ha chiesto di non ammettere alla pratica forense gli studenti di un'università protestante perchè si erano impegnati a "non violare la sacralità del matrimonio fra un uomo e una donna", dove la loro colpa sarebbe quella di far riferimento solo al matrimonio eterosessuale e non anche a quello omosessuale.

 

 

Torniamo a Zan, viene introdotto il concetto di identità di genere, che è cosa ben diversa dall'identità sessuale che è stabilita sulla base delle differenze sessuali naturali che fanno di una donna una donna e di un uomo un uomo, e dove è possibile il cambiamento di sesso in base a norme precise. L'identità di genere invece, secondo la fantasia malata di Zan e compagni, è l'identità come percepita dal soggetto, e può mutare in continuazione, oggi mi percepisco uomo e domani posso percepirmi donna. Negli Usa è scoppiata la protesta delle atlete donne costrette a gareggiare con atleti maschi che si percepiscono donne... e vincono regolarmente legare. E infine, ma si potrebbe riempire un intero libro, è istituita la giornata annuale contro l'omolesbotransfobia, con lezioni obbligatorie da cui non è possibile chiedere esenzione né per i singoli né per le scuole, ad esempio cattoliche, perchè tutti i cittadini devono obbligatoriamente subire le lezioni lgbt. E tutto questo osano chiamarlo civiltà. 

 

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