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Paolo Becchi, sentenza su Grillo e Conte: "Come finirà il Movimento 5 Stelle". Seppelliti da un "vaffa"

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"Ho l'impressione che il Movimento 5 Stelle sia nato con un vaffa e finisca con questo vaffa", scrive Paolo Becchi su Twitter riguardo allo scontro Grillo-Conte. Scontro il cui esito il professore ordinario di filosofia del diritto presso l'Università di Genova, non riesce a dare una vera spiegazione: "Non c'è una spiegazione razionale per quello che è successo - spiega Becchi, intervistato da ilSussidiario.net -. Io stesso, sbagliando, ho sostenuto la tesi che si sarebbero messi d'accordo, perché da un punto di vista di intelligenza politica conveniva a entrambi. Non sarebbe stato un matrimonio di vero amore, ma un matrimonio d'interesse".

 

 

"Da tempo il M5s non ha un vero e proprio capo politico, solo un reggente. Tutta la discussione interna è rimasta per lungo tempo bloccata, poi è ripresa all'improvviso, con l'annuncio ai quattro venti: si riparte alla grande con Conte, che gode ancora di un certo consenso nell'opinione pubblica. Insomma, c'erano tutte le premesse per riprendere un percorso che, fra l'altro, era proprio quello indicato da Grillo", spiega l'ex ideologo pentastellato. Quale? "Avere un MoVimento che sarebbe stato di sostegno al Pd nell'ambito di una coalizione di centrosinistra". "C'è chi dice che Conte, una volta ricevute le chiavi di casa del M5s, ha cercato di mettere alla porta il fondatore-garante e questo spiegherebbe i giudizi durissimi con cui Grillo sul suo blog ha liquidato Conte".

"Non ha né visione politica, né capacità di innovazione", ha scritto Grillo. "E così si torno alla domanda iniziale - dice Becchi -. Come mai quella persona che fino all'altro giorno era la migliore soluzione del mondo, d'improvviso viene accusato di non avere visione politica, né capacità manageriali?" Secondo il professore, la spiegazione è che "Grillo si è trovato ridimensionato nel suo ruolo, e poteva anche starci, ma il grosso errore di Conte è stato quello di aver messo Grillo nell'anticamera del potere, non più al centro del potere". "Grillo è una persona estremamente rancorosa e che non accetterà mai di essere apostrofato in pubblico, in una conferenza stampa, con le parole usate da Conte: tu sei il padre padrone del M5s. A quel punto ha reagito alla sua maniera impulsiva".

 

 

 Quali sono oggi i veri problemi del M5s? "Innanzitutto, non è più il Movimento delle origini. In secondo luogo, ha progressivamente messo in discussione qualsiasi principio del Movimento originario, come si vede bene nell'attività parlamentare. Si è trasformato in un partito vero e proprio e il regista per completare questa trasformazione poteva essere proprio Conte". Tuttavia, affondando Conte, Grillo dà un'accelerata a possibili scissioni nel M5s? "Adesso i contiani ci sono dentro al M5s e una scissione è a questo punto molto probabile", risponde il professore.

Quale potrebbe essere la prossima mossa di Grillo? Secondo Becchi, il comico per rilanciare il MoVimento dovrebbe fare "una grande 'amnistia', cioè recuperare alla causa tutti quei big della prima ora che sono stati cacciati senza un motivo chiaro. Se lo facesse, molti rientrerebbero, a partire da Di Battista, compensando la fuoriuscita dei contiani". E per quanto riguarda Letta e l Pd? Il segretario del Partito democratico "si ritrova tra le mani un grossissimo vantaggio: se il M5s si spappola, tutti quei voti, direttamente o indirettamente, tornano a confluire al Pd. È una manna che viene dal cielo",  sottolinea Paolo Becchi. 

 

 

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