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Disperato appello dei genitori del piccolo Salvatore, scomparso 23 anni fa da Casteldaccia: 'Chi sa parli'

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Palermo, 5 dic. (AdnKronos) - "Siamo i genitori di Salvatore Colletta, il ragazzo scomparso da Casteldaccia il 31 marzo 1992 assieme a Mariano Farina. Ricordiamo e viviamo sempre con maggiore angoscia quel giorno come se fosse ieri, perché due genitori non possono e non potranno mai dimenticare ili proprio figlio. Io e mio marito non smetteremo mai di lottare per ritrovare Salvatore". Inizia con queste parole disperate l'appello lanciato da Carmela La Spina e Antonino Colletta, i genitori di Salvatore Colletta, il bambino sparito 23 anni fa mentre giocava a Casteldaccia con un amichetto. I genitori del bambino si rivolgono alle forze dell'ordine per chiedere di "andare a fondo" e "fare il possibile" per fare luce su quanto accaduto quel pomeriggio. Ma chiedono anche a "chi sa" di raccontare "la verità". Oggi Salvatore Colletta compirebbe 39 anni e i i suoi familiari lanciano un nuovo appello, attraverso l'Adnkronos: "In questi lunghi 23 anni abbiamo vissuto ogni giorno con dolore ma allo stesso tempo con un infinita speranza - dicono - oggi più che mai che è il giorno in cui Salvatore compie 39 anni. Oggi vorremmo essere tutta la famiglia a festeggiare, ad aprire i regali e a spegnere le candeline della torta con lui, ma non è possibile perché quel 31 marzo 1992 ha spezzato i nostri cuori togliendoci il motivo per cui ogni giorno valeva la pena sorridere". "E per noi quello era Salvatore, a casa abbiamo altri 6 figli a parte lui e 3 nipotini che non lo conoscono, andiamo avanti perché è giusto così, non abbiamo mai fatto mancare affetto o nulla agli altri nostri figli, ma c' è sempre una ferita aperta che non riesce a chiudersi, c' è sempre un pensiero fisso prima di andare a letto ogni sera, sempre gli stessi punti di domanda - dicono ancora i genitori di Salvatore che non si sono mai arresi - Sorridiamo sempre per metà. E' come se da quel giorno la nostra vita si fosse fermata. Ricordiamo ancora il giorno della sua nascita, un giorno molto atteso visto che per i primi sei anni di matrimonio io e mio marito non riuscivamo ad avere figli e poi, finalmente, arrivò Salvatore, il più grande di tutti gli altri 6 miei figli. Eravamo talmente felici perché ormai credevamo di non poterne mai avere e invece arriva questo meraviglioso bambino con tanti capelli e un carattere che portava allegria e felicità in casa". "Quella stessa felicità che oggi non abbiamo più, tutti in famiglia si chiedono se Salvatore sia vivo e stia bene: Ciro che all'epoca aveva qualche anno in meno di Salvatore e passava molto tempo con lui a giocare a pallone perché era la passione di entrambi, Maurizio che allora aveva circa 10 anni ha un ricordo molto nitido di Salvatore, Massimo che ne aveva 8, a cui Giovanni Montalto (il ragazzo che il giorno della scomparsa diede un passaggio in Contrada Gelso a Salvatore e Mariano) disse che i due ragazzi stavano scappando di casa, Alessandro, che era ancora molto più piccolo di Massimo, Katia che aveva 2 anni e non ricorda molto bene Salvatore e infine Mariagrazia che è nata dopo 2 anni dalla scomparsa e non lo ha nemmeno conosciuto". E' fitto il mistero sulla scomparsa dei due bambini. Di recente un nuovo pentito, Benito Morsicato, di Bagheria, arrestato nel corso del blitz “Reset” dello scorso anno, nel corso di uno dei suoi interrogatori, ha detto di avere sentito della vicenda dei due ragazzini. Morsicato sostiene di avere saputo che i due sono stati sequestrati, ma non ricorda il nome della persona che lo avrebbe riferito. Non è escluso che la Procura riapra un fascicolo per capire chi sia la persona che avrebbe dato questa informazione al pentito bagherese.

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