Sicilia: Ingroia, dossieraggio per sporcare mia immagine e farmi fuori
Palermo, 24 mar. (AdnKronos) - "Un dossieraggio contro di me per farmi fuori da Sicilia e-Servizi". Antonio Ingroia, l'ex pm ora avvocato indagato per peculato, a cui la Guardia di Finanza ha sequestrato beni per 150 mila euro, passa al contrattacco. E denuncia: “Da alcune deposizioni chiave al processo per calunnia nei confronti dei giornalisti collaboratori de L'Espresso responsabili della pubblicazione della falsa telefonata Tutino-Crocetta contro Lucia Borsellino - dice - si definisce finalmente il contesto in cui è stato prima avviato il linciaggio mediatico contro di me e poi è stata aperta la paradossale indagine della procura di Palermo sui miei compensi e rimborsi a Sicilia e-Servizi”. “E' emerso – aggiunge l'ex pm - che era stata commissionata da lobby politico-affaristiche una mirata attività criminale di dossieraggio su di me, con il coinvolgimento anche dei servizi segreti, per sporcare la mia immagine e farmi fuori da Sicilia e-Servizi, come poi è effettivamente accaduto. Si tratta di fatti gravissimi, che sospettavo e ho denunciato più volte senza che gli organi inquirenti, a cominciare dalla Procura di Palermo, abbiano mai indagato, tanto che non ne sono mai stato informato da chi avrebbe dovuto farlo". E aggiunge: "Ora mi aspetto venga fatta la massima chiarezza e vengano accertate tutte le responsabilità. Resta l'indignazione per un'indagine fondata sul nulla, figlia di una precisa e ben studiata operazione criminale di delegittimazione nei miei confronti. Una bolla di sapone destinata a scoppiare presto, confermando che io costituivo un ostacolo alla realizzazione degli affari più sporchi alle spalle dei siciliani, ostacolo di cui bisognava liberarsi. Io però pretendo tutta la verità – conclude Ingroia - e chi ha sbagliato paghi, i criminali e i loro strumenti, consapevoli o inconsapevoli”.