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Caso Battisti: Gruppo Zaia Presidente, accolte finalmente le nostre richieste

AdnKronos
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Venezia, 14 dic. (AdnKronos) - “Finalmente un atto che restituisce, seppur in minima parte, giustizia alle vittime dei tremendi omicidi compiuti da Cesare Battisti e ai loro parenti. La decisione della Corte suprema brasiliana finalmente ha accolto le pressanti richieste dell'Italia, così come era stato promesso dal neoeletto presidente Jair Bolsonaro”. Così Luciano Sandonà, Consigliere regionale del Gruppo Zaia Presidente, ha commentato la notizia della richiesta di arresto motivata dal pericolo di fuga del terrorista Cesare Battisti avanzata dal magistrato del Supremo Tribunale Federale brasiliano che ha trasmesso l'ordine alla Polizia federale dello Stato di San Paolo, dove Battisti vive da anni. “Si sta concretizzando però quanto temevamo - aggiunge Sandonà - secondo i vicini di casa, Battisti non si vede da settimane e sembra sparito nel nulla. Ecco perché abbiamo insistito molto nella richiesta di estradizione e, a fine ottobre, ho presentato una mozione per sollecitare il governo italiano a insistere su questa strada. Il presidente Bolsonaro, di origine venete, si è però mostrato sensibile alle nostre richieste, prendendo a cuore la sofferenza di quelle famiglie la cui vita è stata stravolta dai delitti del terrorista. Pensiamo ai parenti di Lino Sabbadin, il macellaio di Santa Maria di Sala, in provincia di Venezia, ucciso nel 1979". "Ad ogni nuovo rifiuto dell'estradizione hanno provato un nuovo dolore. Oggi, con l'estradizione che si sta finalmente concretizzando, potremo finalmente restituire loro un po' di pace. Confidiamo quindi che la polizia rintracci in poco tempo quell'assassino e lo consegni alla giustizia italiana”, conclude.

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